Da Nada, tortelli e paesaggi che valgono più assaggi

Ha fatto tutto il caso, che non fa mai niente in modo casuale. Due donne – madre e figlia – che mi ritrovano dopo vent’anni; le relative storie che si intrecciano; la ricerca di un luogo dove sedersi per un pranzo in cui rieditare momenti tristi e ricordi felici, per rileggerli sorridendo; la Maremma e la sua luce; un’albergatrice che prenota “Da Nada” (Pensione-Trattoria-Bar-Gelateria, con terrazza panoramica), a Roccatederighi.

Questa è l’Italia non alla portata di tutti, rara, ho pensato entrando, cogliendo la luce e annusando l’ambiente: la luce è la prima cosa e nonostante sia ottobre inoltrato è avvolgente e speciale, come sotto i platani il quattordici luglio nel sud della Francia; come nell’entroterra della Liguria di ponente, d’estate quando c’era meno cemento; come appena a sud di Roma a febbraio, quando solo lì è primavera inoltrata; come sull’alzaia di un Naviglio, col sole che indora tutto emergendo dall’acqua, dove si è appena tuffato.

Poi, più che parlare o scrivere, bisogna andare e assaggiare, perché non sono Tripadvisor e nemmeno recensisco per mestiere, ma io non vivo più in città da un po’ di anni e sto in un luogo sopraffino, dove paesaggi e vini giocano a ping pong e la cucina ragguardevole non manca: so riconoscerli.

Ma quanto mi colpisce qui la luce, e l’aria che tira in questo piccolo (ma non angusto) luogo che pare l’estensione della sala da pranzo un po’ vecchiotta di una famiglia perbene. E come brillano di luce vera gli occhi dei componenti la famiglia – burbero il babbo e assai pragmatico -: Nada la si scopre alla fine, quando tutti gli altri clienti sono usciti e lei si siede a consolarsi delle fatiche di cucina (ma la sfoglia l’ha tirata con la nuora), becchettando una fetta di crostata (la sua crostata) dividendola con il marito.

Il menu è maremmano e un po’ di piatti sono già finiti; ma i tortelli ci sono e pure una pasta con le verdure che la figlia della mia amica ritrovata (dopo vent’anni) festeggia come fosse domenica (ed è domenica, infatti!). E la camerierina pallida ma suadente,  vuole rimpinzarci, ma vuole anche vederci soddisfatte.

Le foto non renderanno l’idea, ma l’idea mi è rimasta dentro e so che se voglio ritrovare quella luce speciale di quell’Italia  che i mostri del reame stanno spegnendo, torno da Nada e,DSCN1927DSCN1916DSCN1922DSCN1914DSCN1926 se piove o fa scuro, guardo negli occhi questa gente che cucina e accoglie, non a caso, come a casa.