E’ come quando, al cinema, il singolo fotogramma – senza smettere di essere movimento – ruota su sé stesso offrendoci una scena completamente diversa dal racconto che ci era stato fatto fino a un momento prima. Così sta ruotando tutto ciò che conoscevamo del mondo, e quello che pensavamo immobile, nel suo essere com’era, viene indotto o trascinato o sconvolto e quindi coinvolto e messo in movimento. In questo cambiamento, progressivamente accelerato, ci sono – c’erano – luoghi, pensieri, modi di essere apparentemente inamovibili, che restavano tali grazie (più che a intuibili omertà) al pigro conformismo di chi ha ‘mangiato la foglia’ e procede verso i propri obiettivi – grandi o più modesti – proprio grazie all’atteggiamento accomodante, non eccessivamente critico, salendo sul treno che funziona meglio …
Ma i diversi sipari che si alzano su zone e comparti del vivere, in tutto il mondo, mostrano a chi ha occhi per sentire e orecchi per vedere, che questa volta non cambia tutto affinché tutto possa rimanere com’era: no, questa volta è diverso. Ciascuno di noi è all’oscuro, ma tutti noi intuiamo che quello che veniva guardato con sufficienza o supponenza, fino a ieri, oggi non desta stupore neppure nelle persone più semplici. Chi è più consapevole – difficile esserlo fino in fondo – questa volta non ha vantaggi; questa volta la consapevolezza è un premio di consolazione immateriale, e non compensa l’incognito.
Di questo passaggio abbiamo avuto, qui a livello locale, un’avvisaglia in certo qual modo emblematica (o simbolica?), ed è l’addio dei canonici regolari Premostratensi all’Abbazia di Sant’Antimo – che lasciano dopo trent’anni circa in cui sono stati, allo stesso tempo, una presenza sublime e un’attrazione turistica -. E, se non ci vedo male, avremo magari altri segnali, meno eterei e più forieri di cambiamenti ulteriori, nel prossimo futuro.
In un paesaggio quasi immobile, in cui il movimento era governato dai frulli di ali ormai ispessite e un po’ lente rispetto alle richieste epocali, qualcosa si muove forse tentando di capire il mondo che cambia, questa volta, non per modo di dire.