Pane al Pane

Vado a trovare Ilio Raffaelli – già Sindaco di Montalcino, in un’altra, remota, stagione della politica nazionale – perché mi serve visionare alcune sue foto. Me le mostra senza smettere mai di parlare, guardandomi fisso negli occhi, per vedere l’effetto che fa quello che mi dice. È una persona indomita e perbene – “non ho fiducia, ma ho speranza”, mi sentenzia alla fine del nostro incontro – considerata piuttosto scomoda. Ha un’idea di Montalcino che dovrebbe essere discussa con qualche economista. Sostiene che ‘bisogna farsi il processo’, cioè guardare quello che si è fatto ed essere spietati con sé stessi. Dopo avermi mostrato le foto, si mette a sfogliare una rivista americana degli anni novanta e mi mostra un articolo scritto da Saul Bellow – non sa che è stato uno degli autori dei cui libri ho curato il lancio, e non glielo sto a dire –; l’articolo è bellissimo; fotografa nitidamente il pensiero di un uomo di cultura (anche Premio Nobel, tra l’altro) sulla Toscana. Chi ha voglia e passione, può capire, sfogliandolo, che cosa si rischia di perdere, annichilendo etica ed estetica. L’autunno della comunicazione rischia seriamente di mandare fuori stagione questa terra.