Cara Mamma, durante tutto il film mi tornava in mente quel tuo modo meticoloso – quella che allora pareva davvero una mania – di sciacquare il tetrapak del latte prima di buttarlo; quel contenitore che (con tuo grande rammarico) aveva sostituito la bottiglia di vetro chiusa dalla capsula di stagnola spessa. Mi ricordo i compagni di liceo che ironizzavano bonariamente su ‘sta mamma un po’ così che mi insegnava a buttare in pattumiera solo cose ben ripulite, per rispetto verso quelli che le avrebbero maneggiate e “per sporcare il meno possibile”.
Ma ahimè mi son venuti in mente pure i bidoni della differenziata, qui a Sant’Angelo, dove si finge di non sapere chi butta l’umido con la carta, i rifiuti inerti dove capita, e spesso cose puzzolenti nel contenitore del vetro e della plastica. Tanto ci sono un bel po’ di tunisini e la colpa ricade su di loro (che comunque un bel po’ di arditi scambi di bidone li fanno davvero).
Trashed è un docu-film da vedere, proprio per documentarsi, per sapere che cosa è finito ormai nella catena alimentare, in quali paradisi apparenti filtrano i percolati più osceni, per avere contezza delle nostre (in)civiltà.
Ma va visto anche per ammirare come si muove Jeremy Irons destreggiandosi tra immani cataste di spazzatura indifferenziata e putrida, raccontandone origini, tempistica, e zone d’influenza: è uno spettacolo affascinante. I vestiti, le sciarpe, gli stivali, le giacche, i teli e le sciarpe indossati con eleganza nonchalante per questo giro del mondo orrorifico, li ho osservati con attenzione da entomologo. Non ha sbagliato una sola sciarpa, Jeremy, non un dettaglio. Tutto perfetto, per raccontare i disastri che abbiamo combinato e per socchiudere uno spiraglio di speranza, verso un mondo (un po’) più pulito.
Alla fine della proiezione tutti volevano sapere come si fa ad averne una copia, magari per rivederlo e magari organizzare una proiezione, e misurare ciò che ci rimane del nostro istinto di sopravvivenza. Da vedere anche, per capire a che cosa serve una centrale a biomasse e perché possiamo benissimo farne a meno. Distribuito in Italia dalla BIM.