Meditazione e Ri-Sentimento

“Rompiballeee!”, mi ha strillato avant’ieri, irrompendo al telefono uno che stimo molto per la sua brillante intelligenza, ma anche per la sua apertura(?) mentale. E se me lo ha gridato lui – pur sostenendo che il grido era amicale – vuol dire che è vero. Lui alludeva alla mia pretesa di esprimere un parere sulla vicenda di cambio di disciplinare in onda in questi giorni – anzi proprio oggi – qui a Montalcino. Ma anche se – molti lo sanno – ho una precisa opinione in merito, penso tuttavia che la sua considerazione era (fosse) sbagliata.
Sbagliata perché non ho mai “preteso” altro se non esprimere un’opinione. Qualcosa che – non solo a mio parere – dovremmo tutti allenarci a fare, non per dare fastidio, ma per “disturbare il manovratore”, attività preziosa per la qualità della vita e della stima di sé stessi (senza la quale esistere è infinitamente meno piacevole). Per questo cerco di seguire (da apprendista ) le regole della meditazione, perché essa aiuta ad accrescere la consapevolezza, aumenta l’attenzione, rafforza le abilità cognitive e allena la capacità di tenere a mente le informazioni necessarie a capire e a ragionare . La meditazione rende più forti – sostiene lo psicologo Fadel Zeidan sul Journal of Neuroscience – e più ricchi. Di futuro.