La vera storia di Fratel Coniglietto

Che il mondo fosse pieno di esseri disumani già lo sapevamo. Che quegli esseri lì – davvero immondi – abbandonassero gli animali, lo sapevamo pure. Che ogni tanto agli animali abbandonati succeda di trovare qualche essere che invece si merita l’aggettivo “umano”, può capitare; ma al nostro eroe – Fratel Coniglietto – è capitata un’avventura singolare e sublime. Buttato (si presume) fuori dall’auto da un bastardo che aveva fretta di raggiungere il mare (magari con i figli, a cui era stato regalato il suddetto coniglietto bianco da compagnia), si è trovato nei pressi di una bella vigna di sangiovese, in un sobborgo di Montalcino. Accanto alla vigna abita un uomo che ci lavora e che possiede una bella coniglia – grande, robusta e materna – che ha subito adottato Fratel Coniglietto. (Pare che l’adozione non fosse così disinteressata; pare che ci fossero di mezzo mire sessuali: le coniglie, si sa, sono note erotomani, ma chissenefrega, l’ha adottato e, vi assicuro, lo difende dagli intrusi, ben consapevole di essere più forte di lui, più grossa e abbastanza aggressiva.). Lui, Fratel Coniglietto, è stato adottato anche dal padrone della coniglia e gode delle simpatie del proprietario della vigna; inoltre ha anche conosciuto una lepre con cui ha acquisito una certa familiarità.

Insomma, tra le tante storie di campagna, questa non prevede ‘cattivi’ e lascia intendere che tra tanti ‘capitani coraggiosi’ a volte può di più un cuor di coniglia ….