(Scritto oggi per distrarci un po’ dagli ‘affaires’ nostrani- e ce n’è di che-).
C’era una volta (e c’è ancora!), pochissimo tempo fa da queste parti, una signora vecchia ma non vecchissima e ancora in gamba, le cui figlie – pur rispettando il desiderio di autonomia e di indipendenza della madre – si rendevano conto che la sua salute un po’ precaria e la sua solitudine, potevano metterne a repentaglio la sicurezza.
Cosicché decisero, con il suo accordo, di affiancarle una badante e si misero a cercare la persona più adatta al carattere della mamma. Trovarono, dopo un’accurata ricerca, una giovane donna straniera – una romena che parlava molto bene l’italiano e che piacque alla mamma – che venne quindi ospitata adeguatamente e che per svariati mesi affiancò la vecchia signora, con cui andava d’amore e d’accordo, in un rapporto che manifestava piacevoli aspetti affettuosi, molto rassicuranti. Le due donne – visitate regolarmente dalle figlie della vecchia – vivevano in armonia e quando, trascorsi sei mesi o giù di lì, la giovane romena manifestò il bisogno di tornarsene a casa per un mese di vacanza, non vi furono problemi, anche grazie all’assicurazione di un ritorno puntuale al lavoro.
La vecchia signora prendeva ovviamente i pasti con la sua giovane compagna e assistente e ogni mattina divideva con essa una bella fetta del ciambellone rustico che preparava ogni qualche giorno e restava piacevolmente fragrante per quasi una settimana. Un semi-dolce come usa presso molte famiglie, in campagna da queste parti, ma non solo qui…; una ricetta semplice che la signora aveva anche insegnato alla giovane.
Alla vigilia della partenza, la badante si accinse a preparare il gustoso ciambellone per la settimana entrante e chiese alla vecchia signora il permesso di impastarne anche un secondo da portare a casa e magari consumare, in parte, durante il lungo viaggio di ritorno nel pulmino; un piccolo desiderio prontamente esaudito.
Così la giovane badante partì, lasciando un po’ sola la signora, tuttavia piena di speranza per il non lontano rientro della giovane. Il mattino successivo alla partenza, la colazione a cui si accingeva la vecchia signora si preannunciava solitaria, con la piccola (ma ghiotta) consolazione del ciambellone, preparato dalla giovane badante.
Quando si accinse a tagliare il dolce, però, la signora incontrò un inciampo imprevisto: infatti impastato nel cuore del ciambellone, accuratamente avvolto c’era un pacchetto ben sigillato e lì dentro tutti i suoi ori di famiglia, insieme a un piccolo gruzzolo di cartamoneta di piccolo taglio, forse frutto di ripetute – ma affettuose – ‘creste’ sulla spesa.
L’amarezza e la delusione furono immense, ma un po’ stemperate dal pensiero della faccia della sbadata badante al momento in cui, giunta a destinazione, avrebbe tagliato il suo ciambellone. La signora e le figlie hanno chiamato ripetutamente al cellulare la giovane badante, che però non ha finora risposto.