Cavoli Miei

Ho scoperto “le Colombaie”, un punto vendita senese di verdure cresciute in un grande orto omonimo, a Pian dei Mori, vicino a Sovicille. Tra una rapa e un porro ho trovato anche certi cavolfiori che mi piacciono moltissimo e ne ho acquistato uno. Mentre lo lavavo per cuocerlo (lessato poco, con poco sale e poi condito con olio e pepe), pensavo che questi cavoli – si chiamano cavolfiori romani? – mi piacciono prima di tutto esteticamente. Hanno un’aria orientaleggiante, un po’ stilizzata e quelle loro cuspidi paiono piccole pagode, e sono belle sode quando le metti in bocca; mi piacciono anche perché non acquisiscono mai quella patina un po’ viscida che ogni tanto prende i cavolfiori comuni (che pure sono molto gustosi).
Mentre lo mangiavo facevo una riflessione.
La vita in campagna, dove il controllo sociale è fortissimo, dove tutti sanno tutto (o presumono di saperlo), dove tutto viene letto e decrittato in chiave “bianco o nero”, “amico nemico”, eccetera, insegna a capire anche altri contesti e le conseguenti dinamiche.
Perché nessun luogo, come un luogo piccolo, ti fa capire quanto gli interessi di matrice diversa (ad esempio quelli pubblici, o quelli di lavoro, e quelli privati) sono spesso destinati a incrociarsi e mischiarsi tra loro; e come questo miscuglio sia poi ancora destinato a miscelarsi con sentimenti e pensieri; e quindi come il tutto, infine, dia luogo a comportamenti – magari un saluto particolarmente cordiale, o al contrario un saluto che improvvisamente diventa reticente – che non vengono capiti, soprattutto da chi è arrivato dalla città o da altri paesi lontani.
Curiosamente, la città, viene comunemente vissuta come “un luogo pericoloso”, mentre la campagna è gabellata come luogo idilliaco (e lo è, quando non attraversi sentimenti e interessi ignoti).
Chissà se l’espressione “sono cavoli miei“, invece che essere lo pseudo addolcimento di quell’altra più brutale e diretta, non dipende invece dal fatto che dalla campagna vengono i cavoli, appunto. E alcuni cavoli, magari un po’ diversi dai soliti, sono proprio i cavoli miei!