Dove organizzare un laboratorio, per trasmettere conoscenza a giovani europei che potranno (dovranno!) lavorare perché la terra e l’agricoltura siano guardate con l’attenzione che chiedono? In un bell’Agriturismo, nel bel mezzo dei vigneti di Montalcino, in clima di vendemmia, con qualche piccolo acquazzone atteso da settimane, per rinfrescare l’aria e rischiarare le idee.
Le idee: questo è il punto. Da quindici anni, in questo angolo famosissimo di Toscana, si riuniscono docenti europei di fama internazionale, con un bel gruppo di studenti, per seminari di approfondimento sui temi dell’agricoltura, della ruralità, della vita nelle campagne.
Un laboratorio fondato dal Centro di Studi per la Storia delle Campagne e del Lavoro Contadino che inizia dalla terra e ne esamina tutti gli aspetti – in Europa – toccando, ogni anno, un tema diverso.
Una riflessione che tutti dovremmo correre ad ascoltare, perché si tratta di noi stessi, del nostro futuro, che non è cosa astratta bensì uesos y sangre, come dice il poeta cubano (Pablo Armando Fernandez Perez), anche lui innamorato del Brunello e sensibile a questi paesaggi.
Un momento dedicato alla conoscenza che meriterebbe articoli e cronache (altro che la citazione in un piccolo blog), perché far sapere all’universo mondo che qui a Montalcino oltre che al vino – splendidissimo e adeguatamente famoso – si dà valore al sapere che lo nutre, alla storia, all’economia, agli aspetti sociali, al lavoro di campagna, al paesaggio e ai valori dell’agricoltura, è altrettanto (forse di più) importante che promuovere il vino stesso.