Nuovi Riti Vecchi Miti

Hai mangiato la minestra di ceci, oppure trofie al pesto, o tagliatini al ragù d’anatra; gli spiedini o il peposo; d’estate ti sei fatto un ‘riso venere con calamari’ e magari hai bevuto un bicchiere di semplice vino rosso o una Corona senza il limone d’ordinanza. Poi il caffè. Si paga e si va; ma non è detto che accada subito, dipende …
Ci vanno quelli di Banfi, ci vedi un tot di facce più o meno conosciute, qualcuno della costa che sale fin quassù perché c’è chi è diventato apposta ‘uno di passaggio’, qualche volta un pigia pigia perché si ha fretta; di sera ci sono tutti quelli che vogliono una cosa un po’ décontractée. Ci sono gli abbonati d’oltre Orcia, gli amiatini, i monticelliani, i montenerini; ma anche giovinotti della città del vino e tanti anglofoni. E negli interstizi qualche curdo per niente spaesato. E poi un greco molto greco, un americano praticamente fisso quando c’è, una spruzzata di signore e personaggi solitari di questa campagna e naturalmente gente del vino in cerca (forse senza saperlo)di quell’atmosfera da Jamaica – come a Brera, il Bar Jamaica, di Pietrino Bianchi e di Mario Dondero –.
È proprio leggendo una recensione recente delle foto di Dondero (Donderò, dopo la lunga permanenza a Parigi) e di quei tempi jamaicani, che mi è venuta in mente l’aria che tira da Pino e Daniela (lei in cucina, a mezzogiorno con la cognata supercuoca Maria, lui nel bar, ma con lunghi intermezzi in cucina) – in questo transito epocale – al Bar Sant’Angelo allo Scalo.