La Borsa e la Terra

Forse solo la tv – che non guardo, perciò non so – risparmia ai suoi utenti il mantra quotidiano sugli andamenti di borsa. Non la radio – fedelissima radiotre – nemmeno i quotidiani, seppure con accenti diversi. Comincio ad appassionarmi a questo tema che, giorno dopo giorno, si allontana dalla vita nostra e appare sempre di più per quello che mi pare sia: un grande complotto (di pochi individui) che vogliono impadronirsi del mondo e ridurre in schiavitù tutti gli esseri umani.
Stamattina uno che si definiva ‘operatore finanziario’ lo diceva, praticamente lo dichiarava con tranquillità, al giornalista che gli chiedeva lumi sulle cosiddette agenzie di rating, come se fosse normale che un’istituzione privata (l’agenzia di rating, appunto) – costituita dalle banche che usano i dati della stessa agenzia che esse hanno creato – che tiene sulla corda stati e cittadini; non più alcuni stati, ma gli Stati Uniti (oltre al nostro paese e agli altri compagni di tormento europei) e forse anche la Francia (le cui condizioni debitorie sono state dichiarate ‘sicure’, perciò possiamo essere quasi certi che verrà messa sotto schiaffo). Non so voi, ma io ho la sensazione che il cambiamento che ci aspetta – neanche troppo dietro l’angolo – sia enorme, fiabesco, ma nel senso dell’incubo. Un tempo si poteva pensare che il più grande cambiamento sarebbe avvenuto nel momento in cui la Cina avrebbe acquisito il dominio del mondo ex-occidentale, ora mi pare che una specie di Spectre stia assaltando il mondo intero e mi domando: chi sarà il James Bond che ci caverà d’impiccio?
Forse un eroe contadino? Uno che conosca tutti i segreti della terra e che li custodisca per un futuro in cui tornare a un’economia meno virtuale e più virtuosa, cioè meno Borsa e più terra.