L’occhio di Gigliola

“Venga a prendere un orzo con Gigliola”, mi dice la gentile ‘bartender’ de la Vineria delle Potazzine. In questi giorni in cui il mondo circostante si è trasformato in una valle di lacrime, con le intemperie a dar corpo alla metafora – e lacrime scorrono davvero e tante! –, mentre ogni giorno riceviamo conferme della fondatezza di tutte le peggiori dietrologie e illazioni, su incapacità di governanti e governi, farabuttaggine dei più alti organismi (cioè degli uomini che ci stan dentro) preposti a tutelare l’interesse comune, di menefreghismo e corruzione di chi doveva amministrare territori preziosi e delicati (il nostro patrimonio!) – in mezzo a tale bolgia – riscopro il conforto della gentilezza, la fortuna di trovare luoghi dove sei accolto con un sorriso e uno sguardo interessato, il profumo dell’eleganza e i colori che rasserenano. Sono andata a prendere un orzo e non vi sembri sacrilego che io mi senta confortata dall’occhio attento di Gigliola e dal clima gentile delle Potazzine.