Dietro l’angolo

dscn1261dscn1263Che cosa ci attende dietro l’angolo è una domanda che ci poniamo, da sempre, nei momenti di cambiamento; ora non suona retorica – anzi! – perché tutti si rendono conto che il vecchio fotogramma ha completato il proprio ribaltamento, ma non mostra ancora l’altra faccia.

Due amici, recentemente ritrovati, mi hanno fatto un regalo dedicato alle mie piccole nipoti. Si tratta della copia numerata di un librino – stampa anastatica per ricordare l’autore del libro: un artista grande e profondo della scuola romana – creato e disegnato  dall’autore per il proprio figlio. L’originale è una copia unica, realizzata nel 1944.

Un anno di sicure incertezze, paragonabile a quello che stiamo vivendo (ma forse è solo una mia sensazione?), una filastrocca che potrebbe piacere al regista di un thriller. Uno stile da ventennio, sottilmente venato d’ironia, illustrato con disegni per niente infantili …

La donnina che semina il lino! / Volta la carta che c’è il contadino

Il contadino che va per i campi: / si volta la carta si trovano i lampi

I lampi che fanno spavento: / si volta la carta che c’è il bastimento

Il bastimento che arriva di sera: / volta la carta si trova la fiera

La fiera con burle e con lazzi: / si volta la carta si trova i ragazzi

I ragazzi che van per la via: / si volta la carta si trova Sofia

Sofia che cuce il lino: / si volta la carta si trova Arlecchino

Arlecchino che fa lo sgambetto: / si volta la carta si trova il galletto

Il galletto che canta al mattino: / si volta la carta si trova il molino

Il molino che macina il grano: / si volta la carta si trova Bastiano

Bastiano che zappa la terra: / si volta la carta si trova la guerra

La guerra con tanti soldati: / si volta la carta si trova i malati

I malati con tanto dolore: / si volta la carta si trova un signore

Un signore che in fretta si parte: / volta la carta e si trova tre carte

Tre carte legate da Amore: / si volta la carta si trova il dottore

Il dottore che cura la gente: / si volta la carta …. e non si trova più niente

Manlio Alfieri – Viterbo, marzo 1944

  

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