Lampredotto’s Day

Non è la prima volta che il paesello riserva sorprese inedite. Avete visto le facciate spente e le imposte chiuse? E la piazza deserta? Negli stessi luoghi, basta il guizzo di un uomo che pensa ad andare avanti, che ha in mente le tradizioni e che sa bene quali sono, da sempre, le risorse indispensabili per superare l’inverno – iniziato giusto avant’ieri –. Sono sempre le stesse e vengono dagli anni non lontanissimi in cui erano il buon cibo (anche semplicissimo) e un buon bicchiere di vino a migliorare l’umore di chi conosceva soprattutto il lavoro.
Così ieri sera è circolato l’sms che prescriveva una merenda supermattiniera al Leccio, un’invenzione natalizia di Gianfranco e di suo figlio Luca. “Lampredotto’s day”, ha visto un’affluenza molto casual di genti ben mescolate – una classe unica senza discriminazioni sociali: buongustai –.
C’era il lampredotto, dunque (e chi non lo conosce se lo fa spiegare), il lambrusco che giocava fuori casa, il prosciutto dei luoghi e persino pasticcini immigrati dall’Amiata.

Buon Natale.