La vendemmia del Ciolfi

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Ormai , per me è una tradizione semplice e schietta, come Luciano – il Ciolfi di San Lorenzo – montalcinese verace e uno dei Brunello che mi piace bere (li ho contati e se capita ve li racconto). La vendemmia vorrebbe dire che sono invitata a pranzo, ma quest’anno non ce la faccio; tuttavia non rinuncio a una capatina tra vigna e cantina, perché imparo sempre, da Luciano, uno che ha la mente aperta: un montalcinese capace di pensiero laterale, quindi con l’overdrive, che  – sappiamo – aiuta sempre. Poi c’è il nonno Bramante – novantott’anni così pacatamente portati che ti riconcilia con la vita … e non è un dettaglio!

DSCN7396 Mi faccio spiegare come mai la vigna è di due colori nettamente diversi tra loro, ed è perché reagisce a due micro zone, in cui il terreno, ma forse anche il microclima, sono differenti tra di loro …

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Vado a vedere i grappoli: l’uva è più bella dell’anno scorso, ma Luciano è molto cauto e mi dice “vedremo che cosa viene fuori” …ma mi pare piuttosto sorridente.DSCN7387DSCN7379

Poi però corro a vedere la diraspatrice, perché voglio vedere l’uva “al lavoro”. E’ un momento pieno di festosa appiccicosità: ti viene voglia di buttarti in mezzo agli acini che luccicano e sembrano vivi …

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Come Paperone nel suo forziere, così Luciano potrebbe tuffarsi nei chicchi vibranti della sua uva. Quanta ricchezza, e che bella vendemmia!