La Domenica del Villaggio

In una domenica mattina – ore nove circa – il cielo è livido e da un giorno è arrivato l’inverno. Le ultime decisioni della giunta comunale hanno tolto di mezzo tutto quanto ‘arredava’ la piccola piazza che ora è completamente spoglia. Di recente, tre funerali e due ricoveri ospedalieri hanno continuato la cronaca di una morte ormai avvenuta – quella del paese com’era e come l’avevo conosciuto – .
Tre personaggi in cerca di caffè più per testimoniare (a sé stessi) la propria esistenza in vita, che per necessità nutrizionali, hanno trovato inesorabili battenti chiusi nella piazza vuota– è stagione (anch’essa!) morta e chi apre il bar verrà da Montalcino –: non rimane che appostarsi accanto al robusto ailanto che sta di fronte alla corona di cipressi accanto alla strada che sale verso la piazza del paese, e guardare aspettando. Unica consolazione, nel vento tagliente della prima mattina è la corona di vigne, colline e campagna che fiancheggiano la strada che ci porterà l’espresso. Sarà lui o no in quell’auto che si è materializzata dopo la curva?