Il Paese dei Ciclopi

Odilon Redon, “Le Cyclope“, museo Kröller-Müller

Il ciclope è una figura della mitologia greca; è il discendente di un’antica razza di giganti, caratterizzati dalla presenza di un solo occhio.

Avete due occhi? Buon per voi se avete due begli occhi, entrambi in perfetta salute; ve lo auguro di tutto cuore e potremmo finirla qui. Potrei lasciarvi pensare che ogni tanto io deragli un po’ dal percorso – l’età c’è, il carattere pure – ma invece vengo a darvi un’informazione utile. Eh sì, perché stamattina mi ha telefonato un’amica fiorentina che da tempo è in terapia per curare un grosso problema alla macula di un occhio. Mi ha dunque raccontato che la terapia a cui si sottopone dà buoni risultati – bene!! – che lasciano sperare per la conservazione della sua vista. Però mi ha anche detto di aver fatto una OCT (una Tomografia dell’occhio) all’occhio, per così dire, sano, e i medici hanno scoperto che, purtroppo, anche quell’occhio che non le aveva mai dato alcun fastidio ha gli stessi problemi dell’altro che è già in cura.

Dunque, una notizia buona (la cura funziona) e una cattiva (l’occhio che sembrava sano e invece non lo è), ho pensato. Invece no: una notizia buona (vedi sopra) e due notizie cattive, perché oltre a dover curare quell’occhio che sembrava in salute, i medici le hanno detto che la ASL non paga quella terapia (che funziona, ma è costosa) a due occhi, ma solo a uno.

Tra le peculiarità di questo paese – dove uno stuolo di ragionieri algidi ma eleganti sta, per così dire, governando la crisi, affinché le banche e i grands commis dello stato non abbiano a soffrirne troppo – c’è anche il processo al secondo occhio, se pretende di ammalarsi dopo il primo.

Per il terzo occhio – quello che ci permetterà di vedere oltre la nostra stupidità – c’è un piccolo stand by di ingenui che ancora pensano che potranno continuare ad andare in bici senza pagare una congrua tassa di circolazione (i ragionieri stanno facendo scuola), ma tenendo aperto un occhio solo: l’altro non serve.

Vabbé, su tutto ciò, per ora, chiudiamo un occhio, e che sia sano, mi raccomando!