Nel clima infelice di slittamento generale, ogni tanto mi capita di tornare nei luoghi che hanno lasciato traccia nei miei ricordi, dove ho guardato e sentito; dove ho provato emozioni e ho capito che vivevo in un paese straordinario. Confusa dall’emozione, mi accorgo di aver usato l’imperfetto del modo indicativo; forse perché non si può non provare acuto dolore e piangere vedendo e toccando quanto l’ignoranza, l’indifferenza al bello, la rapacità, l’incapacità di capire, l’assenza idee, facciano crollare anche le testimonianze lasciate da quelli venuti prima di noi; uomini che camminavano per conoscere. Ora l’istinto di sopravvivenza suggerirebbe di restaurare ciò che resta di loro, per mantenere aperta la strada della conoscenza, per salvare la nostra memoria. Ma dalla cabina di regia dicono che abbiamo altri impegni.
Archivio mensile:Luglio 2013
Ci avverte Soldera
Se siete abbastanza grandicelli vi ricorderete dello slogan (noi della pubblicità lo chiamiamo head line) “Chi Vespa mangia le Mele“, che festeggiava una bella campagna pubblicitaria della Vespa (Piaggio).
Invece Gianfranco Soldera – produttore di un sublime Brunello di Montalcino, già noto per la vocazione e la sensibilità ambientalista – ha alzato lo sguardo per puntarlo su una vespa che non ha niente a che vedere con il made in Italy, ma che è “made in China”. Una vespa giunta clandestinamente nel nostro paese, con (pare) una spedizione di bonsai cinesi. E se i clandestini sono una partita aperta, da noi in Italia, in questo caso si tratta di un clandestino che va respinto fermamente. Perché questa vespa (piuttosto grossotta) si nutre di api e potrebbe essere il colpo mortale a una specie – quella delle api – già in grosse difficoltà anche a causa dei pesticidi che ne fanno strage. Anzi, per respingerle queste vespe è già tardi, perché si stanno già diffondendo in tutta Italia….
Super opportuno perciò l’intervento dell’ottimo Soldera, che ha segnalato il pericolo sul Corriere della Sera, e che oltretutto si esprime da Montalcino, un sito giustamente rinomato per il Brunello, ma anche per il miele.
Grazie alla ricca e singolare gamma di fiori e piante che fanno parte del paesaggio, a Montalcino l’apicoltura è particolarmente avvantaggiata. Proprio qui, a Montalcino, ai primi di settembre, si svolge una fiera internazionale del miele, che richiama da tutto il mondo produttori e consumatori del prezioso dono che ci fanno le api.
Che fare? Ce lo dirà presto A S G A; l’associazione degli apicoltori. Ma intanto spargiamo la voce; le api che muoiono non ci possono lasciare indifferenti: il loro ruolo in agricoltura è fondamentale.
Perciò, occhio! Perché “chi vespa ammazza le api“.
Il Corriere della Droga
Qui non siamo in Messico e i Narcos più o meno non si sa neppure chi siano. Qui anche le notizie arrivano un po’ smussate (col cappuccino, o il caffè, e la brioche). Ogni mattina, Luca ci porta la Nazione e la Gazzetta dello Sport che ci fanno sentire pienamente italiani: su la Nazione le notizie le devi leggere in filigrana, tanto riescono a essere banali; invece sulla “rosa” ci sono le notizie che contano, e che vengono lette (e commentate accuratamente) ogni giorno, con estrema attenzione. Sia mai che il campionato (mi scuso per la minuscola) fosse scosso da qualche inatteso brivido….
Meno male che c’è la televisione! Ce l’hanno tutti (no, io no, al massimo qualche streaming, ma molto raramente) e così si sentono ancora più pienamente italiani. Io me la faccio con qualche quotidiano, e con la rassegna stampa on line e finora anche con quella radiofonica. Ma da un po’ di tempo a questa parte penso con gratitudine a ‘maman’ che mi ha allevato nella sua lingua e comunque a entrambi i miei genitori che le lingue me le hanno fatte succhiare in luogo delle caramelle. Altrimenti proverei solo malessere per la banalizzazione che ci viene offerta dal giornalismo nazionale, apparentemente incurante dell’immenso macigno che sta sospeso sulle nostre teste.
Ma il villaggio non è abitato da ‘minus’: stamattina dal medico, in sala d’attesa, la gente era meditabonda. Ieri c’è stato il terremoto, lieve, ma l’epicentro era tra Montalcino e Buonconvento; non era per quello, però, che la gente era pensierosa. Una signora mi ha detto “mio marito pensa che presto ci sarà la guerra”. Guarda caso, recentemente l’ha detto pure Kissinger, che anche se non legge la Gazzetta dello Sport è uno ben informato. Ce ne fosse stato bisogno, avrei avuto la conferma delle doti degli abitanti: pure sensitivi e telepatici; magari fossero così lungimiranti i giornalisti (soprattutto quelli della Nazione)! Ma lo sappiamo che la loro tastiera (la penna non usa più, da un pezzo) è strettamente vincolata agli interessi di editori (che da lungo tempo hanno interessi ben diversi da quelli dei cittadini).
Tutto sommato, non siamo in condizioni molto diverse dal resto dell’Italia, qui in campagna, anche se per andare a comprare un quotidiano (a parte i due di cui sopra) bisogna fare quattordici chilometri. Li faccio io – ogni giorno – e dato che non manca giorno che io vada “via”, da un po’ di tempo a questa parte mi faccio scrupolo di chiedere chi ha bisogno di medicine (la farmacia è accanto all’edicola, in qualsiasi direzione si vada); così qualcuno mi chiama, facendo lo spiritoso, “il corriere della droga”. I Narcos non c’entrano, e nemmeno la squadra narcotici, ma con questo nick name, gli abitanti svelano, ancora una volta, ironia e sensibilità. E pensare che quando il turista ignaro si arrampica quassù, dopo aver ammirato il paesaggio e il vecchissimo paese così ben tenuto, guarda con aperta benevolenza gli abitanti, pensando che essi vivano un po’ fuori dal mondo; invece qui non manca nulla. Oltre alla tv, c’è pure il “corriere della droga”!