«Aprile è il mese più crudele, genera | Lillà da terra morta, confondendo | Memoria e desiderio, risvegliando | Le radici sopite con la pioggia di primavera»
E così, anche se non con la traduzione che preferisco – quella di Vittorio Sereni! – che mi faccio coraggio e scendo in pista per finire il mio piccolo trasloco (che somiglia piuttosto a un lungo addio).
Tuttavia la poesia (Terra desolata?) di Eliot mi si confà e si sposa benissimo a questa terra che desolata non è, anzi è ricchissima e potrebbe esserlo anche di più, e lo sarà; ma solo se le politiche amministrative e la politica del paese sapranno coglierne il senso autentico – che possibilmente non siano i soliti soldi; sì lo so che non puzzano e sono indispensabili, tuttavia sembra che lo siano (indispensabili)soprattutto per i personaggi dei partiti.
L’ultima trafittura me la dà il Renzi – vispo e simpatico, un po’ gazzilloro, ma intelligente – che twittando a proposito di Vinitaly (e riconoscendo il grande potenziale del vino) lo snocciola in questa sequenza: soldi, lavoro, identità -. Capito come? Primum i danée, poi il resto. Renzi mi hai trafitto!
Un’idea dell’alto senso della moralità degli interpreti della cosa pubblica me l’ha anche resa bene Mastrapasqua – il manager di quasi-tutto nel nostro paese, ma soprattutto di INPS. E a proposito dell’ente che paga la pensione a quasi due decine di milioni di italiani (sarebbe quasi un terzo del paese), e citando la recente e cancerosa fusione con l’INPDAP, denuncia anzi rivela, in una lettera del 22 u.s. alla Fornero, che “i conti dell’INPS sono a rischio; non più sostenibili entro due anni!” a causa proprio della malsana fusione; anche perché lo Stato (e i suoi interpreti) non ha mai pagato i contributi ai propri lavoratori, le cui pensioni (INPDAP) si trovano ora sulle spalle dei lavoratori e pensionati del privato.
Cari amici, tiriamo fuori l’energia e tutta la verve di cui siamo capaci, perché ci servono in questo momento, ma pare che saranno anche più preziose nel prossimo futuro!
Renzi è un grandissimo gazzilloro, solo un pochino sotto al Silvio nostro.
Ha troppa irruenza nel voler arrivare avendo alle spalle studi di mearketing politico e comunicativo, segno che dal nonno ha imparato bene la lezione.
Il liberismo di Renzi pare una scoreggia reganiana rifatta all’uccelletto.
Un po’ di regole di marketing per orientarsi non sarebbero neanche male – non dimenticare che i nostri politici non hanno una gran cultura – il problema è che lo confondono troppo facilmente con le markette …
Qualche anno fa c’era un signore che faceva scrivere sui muri “venga espulso di premura chi non è di razza pura”. Pensiero ricorrente, ma non ricordo una volta in cui sia finita bene.
E’ la logica della zuppa, cara amica; i porcini sono buonissimi, ma una zuppa di soli porcini è decisamente meno gradita di una con tanti altri funghi e tanti sapori diversi.