Biondi, Santi, Belli e Sagaci

Nessuna voglia di tradire l’amicizia e le confidenze di un uomo che in ogni caso – mi ha sottolineato amabilmente – non ha nessuna difficoltà (né reticenza, mi pare) ad affermare e ribadire le proprie idee. Ma, in questi giorni di vendemmie difficili e di proposte per molti improponibili (per tutti quelli che, volente o nolente, ho sentito e ascoltato), la tentazione di raccontare la mia visita a Franco Biondi Santi ha il sopravvento.
Dirò innanzi tutto che è stato un incontro ‘refreshing’, e con la calura ancora aleggiante tra queste colline non mi è parso vero. Perché a Montalcino tutto (o quasi) è splendido, ma FBS è in grado di lasciar filtrare una lezione di eleganza a chicchessia. ‘Lasciar filtrare’, perché di imporre non se ne parla: sembra di essere al nadir dei soliti noti che si ‘palleggiano’ in pubblico e che pensano solo ai danée.
Nemmeno da parte mia è poi così ‘elegante’ lasciarmi andare a paralleli tanto spericolati, ma si vive una sola volta e non posso accantonare facilmente il pensiero che quello che mi ha detto con semplicità disarmante il mio amico Franco, andrebbe ripetuto, con altrettanta nettezza agli uomini – e alle donne: tante, agguerrite, bellissime – che stanno preparando la vendemmia a Montalcino.
La ragione dell’incontro è stata ben altra, ma è Lui che ha voluto spiegarmi come stanno le cose – a me, troppo ingenua e cittadina per leggere fino in fondo i pensieri della furbissima gente di campagna – e con un sorriso negli occhi e un’idea di futuro ben precisa in mente, mi ha spiegato per bene come stanno le cose.

38 pensieri su “Biondi, Santi, Belli e Sagaci

  1. L’eleganza di una persona non la si nota da come si veste ma dalle cose che dice e certe persone che hanno lo sguardo più lungo con l’amore per dove sono soffrono terribilmente il presente.
    Dietro i fatti forse la spiegazione sta nella febbre dell’oro, quando, specie nella vigna è l’osservare e il silenzio l’oro si prende perchè se c’è una cosa che non torna dall’agricoltura alla matematica è l’uno più uno che sovente non fa quasi mai due.
    Perciò mi zitto subito di fronte a personalità del calibro di Silvana e Franco Biondi Santi…… il silenzio è d’oro.

  2. Io invece caro -anche se mai conosciuto- Andrea seguo la tradizione e non sto zitta…anzi ribadisco quanto detto al telefono a Silvana giorni fa, ossia che sta assumendo sempre un più un tono da Stasi o Cia o Kgb, a seconda dei gusti. Mi chiedo dunque: che cosa avrà poi detto il mitico Franco Biondi Santi di così importante? E soprattutto, perchè anche noi non possiamo accedervi dopo esser stata stimolata ogni nostra fantasia e curiosità? Magari in linea di massima, senza citazioni compromettenti, allusioni o troppe parole che in campagna non son di moda…Grazie per l’assist -se ci sarà- e intanto buona vendemmia a tutti!

    • Cara Silvia e caro Andrea, non ho voluto scrivere più esplicitamente, nel momento in cui ho postato la cronaca della mia visita, perché non avevo chiesto il permesso a FBS di rivelare il suo pensiero pubblicamente.
      Non sono – né mi atteggio a – giornalista, sono solo una che pensa e riflette, poi condivide ciò che vive e quello che pensa e che vede.
      Ma ieri FBS ha rilasciato una dichiarazione a un giornalista e ora mi sento più libera. Franco Biondi Santi ha dichiarato la sua contrarietà ad ogni cambio di disciplinare del Rosso di Montalcino; l’ha fatto, pur essendo stato – in passato – possibilista, rispetto a questo disciplinare.
      Me l’ha spiegato avvalorando la sua posizione di chiusura perché, ora, le ragioni del’ (eventuale e inauspicabile) cambiamento prendono le mosse da basi puramente mercantili e preludono, mi ha spiegato, ad ulteriori cambiamenti, che metteranno a rischio l’unicità di questa agricoltura. Non mi dilungo perché non sto riferendo le sue parole che possono essere lette on line su Decanter (on line). E pur avendo ben percepito il senso del suo ragionamento, non ho la capacità di tradurlo compiutamente per ignoranza dei regolamenti a cui egli fa riferimento!

      • Silvana, scusa, ma ho appena letto la dichiarazione di Biondi Santi su Decanter: In some areas the vine excels, in others it simply does not,’ he said. ‘Rather than change Brunello, we should think about allowing other red grapes, grown within the denomination, to Rosso di Montalcino’.”
        Non mi sembra proprio che abbia cambiato idea, visto che in lingua italiana significa “In alcune zone la vite eccelle, in altri semplicemente non lo fa, ‘ha detto. ‘Piuttosto che cambiare il Brunello dovremmo pensare a permettere altri vitigni a bacca rossa coltivati ​​all’interno della denominazione per il Rosso di Montalcino’.”
        Biondi Santi il Rosso la composizione del Rosso la cambierebbe. Quella del brunello invece no. Se a te ha detto diversamente, ti pregherei di precisarcelo.

        • Se non mi credi, fatti tradurre da Nelle Nuvole, che l’inglese lo conosce bene. Biondi Santi non e’ mai stato una banderuola e mi sembrava strano che avesse cambiato opinione in così poco tempo dall’intervista che aveva rilasciato a Daniele Cernilli.
          Tra l’altro aveva anche suggerito: “Bisognerebbe tornare alle origini. Fare un Brunello Superiore utilizzando solo le vigne più vecchie e di più antica collocazione. Senza usare botti piccole. Un Brunello realmente tradizionale. Le sperimentazioni, anche con vitigni diversi, si potrebbero consentire sul Rosso di Montalcino. Le tecniche di vinificazione più moderne, ma utilizzando solo sangiovese, anche sul Brunello “normale”. Ma non sul Brunello Superiore, o come si vorrà chiamarlo.”

          • Grazie Mario! Conoscicchio l’ingles ma non ho letto la dichiarazione su Decanter.
            Mi limito a:
            1- riportare quello che mi ha detto personalmente FBS (ho riportato il senso, che però veniva da parole incontrovertibili, pronunciate in mia presenza: “ora sono fermamente contrario”)
            2- mi hanno riferito della dichiarazione a Decanter con un senso diametralmente opposto a quanto mi stai riferendo tu e mi pare strano questo equivoco. Verifico!

  3. Non e’ strano, Silvana. Ti ho riportato la frase sia in inglese come c’e’ su Decanter.com che tu hai invitato ad andare a leggere, sia in Italiano e d e’ chiara, chiarissima. Ti hanno riferito male altri. Puoi sempre chiedere lumi a Nelle Nuvole, o a Franco Ziliani, che l’inglese lo conoscono bene. In quanto alla dichiarazione che ha fatto a te direttamente e confidenzialmente Biondi Santi, “ora sono fermamente contrario”, speriamo che la esprima anche pubblicamente, perche’ quello e’ un uomo d’altri tempi, altra tempra, un signore vero, quindi molto importante per Montalcino.

  4. Cara Silvana, so che non puoi accedere a questo blog da qualche ora, spero che tu possa presto tornare a moderare questo interessante dibattito che mi interessa ed interessa tutti noi produttori della Liguria e del Piemonte ,impegnati a difendere le eccellenze della nostra produzione agroalimentare, che rimangono gli ultimi baluardi di preziosa unicità italiana.

    • Apparentemente ora posso; vivo in una zona dove le linee sono un’opinione: tutte le aziende di questa zona hanno inaudite difficoltà; un altro ‘segnale’ dello stato di questo paese… Grazie per l’aiuto.

  5. Caro Mario Crosta, sì, è vero, il post del 31 agosto riporta (in inglese) esattamente quello che tu affermi. Tuttavia, ti riconfermo che lo stesso giornalista questa mattina ha detto a un amico comune che FBS gli ha inviato ieri una mail per argomentare il suo cambiamento di opinione al riguardo. Attendo, anch’io di leggere questa mail e comunque di dare conto qui di qualsiasi variante al riguardo.
    Ancora più opportuno diventa che io ribadisca quanto segue.
    Ho incontrato FBS l’altra sera per ragioni molto lontane da questo tema. Lui me ne ha voluto parlare è si è espresso in modo fermamente negativo al riguardo.
    Non ho neppure avuto bisogno di ricordargli che in passato aveva dato un parere più possibilista sul cambio di disciplinare del Rosso, perché lui stesso – a quel punto da me invitato a rendere pubblicamente nota la sua opinione (a Montalcino egli è un punto di riferimento molto ascoltato) – citando il proprio nuovo pensiero mi ha detto che le ragioni della sua attuale contrarietà stanno nel cambiamento di orizzonte, di contesto, di prospettiva…
    Me l’ha detto in italiano, lingua che ancora capisco abbastanza – almeno mi pare – ma non posso virgolettare alcunché perché non ho registrato le parole precise; io in questo momento sto dando conto di una conversazione privata, non certo di un’intervista.
    Vediamo se ci saranno aggiornamenti, altrimenti dovrò andare a lezioni di italiano, oppure chiedere gentilmente a FBS di intervenire a confermare o smentire.
    Tutto vorrei, ma non ‘violentare’ colui che considero non solo un amico, ma anche davvero un signore!

    • Ci mancherebbe altro, cara Silvana. Un gentiluomo d’altri tempi merita la dovuta riservatezza! Hai fatto benissimo. Ma se non ci sono degli scritti a confermare un cambio d’opinione così importante, proprio per l’importanza del tuo ospite, le parole volano. Ti ho solleticato soltanto per strapparti qualcosina che resistevi a dirci, ecco! La mia curiosita’ e’ sicuramente pari a quella di tutti quelli che ti leggono, ma io ho la faccia di tolla di dirtelo….
      Bacioni!!!

      • Cara Silvana,
        anche stamattina mi sono trovato in difficoltà con ciò che ci hai scritto in questo post. Leggendo un nuovo articolo del 2 settembre di Decanter.com (lo trovi qui: http://www.decanter.com/news/wine-news/529244/biondi-santi-nardi-hint-at-yes-vote-in-montalcino ) oltre a quello che ti avevo segnalato ieri del 31 agosto (che trovi qui http://www.decanter.com/news/wine-news/529230/outrage-as-montalcino-proposes-blended-rosso ) mi sono chiesto come mai soltanto a te ed in privato il grande Franco Biondi Santi ha dichiarato di aver cambiato parere rispetto a 3 anni fa. Pubblicamente e sui giornali anglosassoni continua a dichiarare invece che vorrebbe il cambiamento del disciplinare del Rosso a favore di una piaccola aggiunta di altre uve:
        Franco Biondi Santi, one of Montalcino’s eminences grises, has not changed his position since he said nearly three years ago that blended Rosso di Montalcino could work.
        ‘Since I know the land of Montalcino very well,’ he emailed Decanter.com yesterday, ‘I can confirm that small additions of other vines (Merlot, etc…) could balance the wine in small percentages.’
        Delle due l’una: o Biondi Santi smentisce Decanter oppure tu dovresti esser piu’ sicura che lui con te si sia fatto capire bene, perche’ mi sembra evidente il netto contrasto tra cio’ che ha detto a te e cio’ che ha detto ad altri.
        Ciao, 🙂

      • Gentile Crosta, mi trovo a constatare piacevolmente che la faccia di tolla pare che caratterizzi più di uno di noi!Vivissimi saluti dal Monferrato, terra anche essa di vini ed eccellenze enogastronomiche.

        • Monferrato, le belle strade per la mia bicicletta da corsa di quando abitavo a Milano, su fino al Santuario di Crea. Barbera busciante, Grignolino, Freisa busciante. Mamma mia che bonta’ con il lesso di carne piemontese servito con le tre salse sul tavolo e il sale grosso da aggiungere solo dopo, sulla tavola, a piacere!

      • Caro Mario, da ieri – dopo il tuo primo commento – ho il blog inaccessibile; inaccessibile solo alla sottoscritta, da mio computer. Accedo solo tramite i vostri commenti che ritrovo sulla mia mail.
        Buffo, quando c’è qualcosa di cogente i cosiddetti sistemi si bloccano.

        • Bene, allora approfitta dei nostri interventi. Lancio un appello a tutti, anche su Vinoalvino.org, di mandarti un sacco di commenti da questo tuo blog

          • Fatto. Ho inserito un appello su Vinoalvino. Ora pero’ il cellulare ti squillera’ in continuazione. Hai troppi amici… piu’ di quanti tu creda!

            APPELLO URGENTE

            A tutti quelli che vogliono bene a Silvana Biasutti. Da quando ha scritto un articolo citato anche da Vinoalvino.org e che trovate qui http://www.cronachedallacampagna.com/2011/09/biondi-santi-belli-e-sagaci/ la nostra eroina si trova in difficolta’ nell’accesso a Internet. Non puo’ collegarsi con il suo stesso blog dal suo computer, puo’ farlo soltanto rispondendo tramite il cellulare.
            Vi chiederei di cliccare sul suo blog e di fare un vostro commento, basta anche dirle… chenneso’… tanti bacioni (se li merita!) e lei puo’ rispondere e così mantenere il suo post sulla barricata.
            Grazie della cortese attenzione.
            Conto su di voi!

  6. Gentili lettori eventuali, oggi ho più di un motivo d’imbarazzo.
    Me ne sbarazzo in tutta velocità.
    1- cronaca di un incidente annunciato (dalla vocina del mio subconscio):
    Sere fa (martedì?) sono andata a trovare Franco Biondi Santi, per chiedergli materiale per un libro agenda che sto preparando con il mio editore.
    Con la consueta gentilezza, FBS mi ha dato quanto ero andata a chiedere, ma ha voluto anche intrattenermi, spiegandomi perché ora veniva richiesto un cambiamento al disciplinare del RdM, commentando negativamente e in modo inequivocabilmente duro questa eventualità; io allora l’ho invitato a comunicarla pubblicamente e l’ho visto sorridere esitante, anche se, ha affermato di non avere alcun timore di mostrare di aver cambiato idea…
    Oggi ho dovuto però prendere atto che il comunicato che è stato inviato a Decanter smentisce quanto io ho udito dalla viva voce di FBS.
    Cos’è successo? Non lo so, posso solo prendere atto di quanto leggo su Decanter on line.
    Ma allora, perché, ieri alle 11:51, ho commentato questo post, che quando è uscito non riportava affatto opinioni di FBS ma solo una cronaca del mio incontro, esplicitando quindi le opinioni del nostro precedentemente tenute risevate?
    Perché un autorevole signore ieri mattina mi ha telefonato sollecitandomi a farlo, dopo aver parlato (così mi ha detto) con il giornalista di Decanter che – a detta sempre di colui che mi ha telefonato – aveva appena ricevuto una mail di FBS che dichiarava la propria contrarietà al cambiamento.
    2 – Ieri si è bloccato il mio accesso a questo mio blog e il mio ‘santoinparadiso’ ha dovuto fare un po’ di verifiche a fondo, per cui solo ora riesco a rispondere ai commenti e di questo ritardo mi scuso con tutti – prima di tutti gli altri con Crosta, che si è inventato persino l’appello generoso (e non richiesto) a soccorrermi (grazie Mario Crosta).
    3 – Infine, caro Mario, con il residuo fiato che mi resta dopo questo commento dovuto, anzi dovutissimo, vorrei precisare che il rispetto che porto a FBS non è legato al suo essere gentiluomo “d’altri tempi”, semmai al suo essere un gentiluomo. FBS fa parte a pieno titolo della contemporaneità: una contemporaneità magari complessa, ma elegante, gradevole e auspicabile; e, ancora FBS, non è per niente un’ “eminenza grigia”, né in italiano, né nella mia lingua materna, e non è nemmeno grigio di capelli, anzi è proprio molto figo”
    Ciao!

    • D’altri tempi, avevo scritto, perche’ di gentiluomini così le donne non ne partoriscono piu’: si e’ rotrta la macchinetta. Un altro era la buonanima dell’ing. Giulio Venco, Rosso della Madonna Isabella di Casteggio, tanto per intenderci. Poi so benissimo che passati i quaranta, con leta’ non si va avanti ma indietro e quindi e’ un ragazzino sbarazzino perfino piu’ “figo” di mio figlio che ha 14 anni (ed e’ 5 cm piu’ alto di me, io porto le scarpe che lui non porta piu’…). L’appello l’ho scritto senza chiederti il permesso, ma d’impulso, d’istinto, pur di non lasciare una donna come te in difficolta’. Non sono un esperto di computer come Franco Ziliani, che penso potra’ darti una mano (da lontano, ma col cuore) a capire e risolvere i tuoi problemi. Ti ho comunque dimostrato che non sei sola. Sei sempre nei nostri pensieri. Bacini e bacioni.

  7. Grazie Mario! nel frattempo il mistero si infittisce! Un altro “gentiluomo d’altri tempi”, ma molto più giovane e sbarazzino, tuttavia molto chic, mi ha telefonato poco fa, confermandomi che FBS è contrarissimo al cambiamento. Vai a capire cosa succede: mistero fittissimo sull’opinione di FBS.
    Sta bene e sta fresco, caro Mario, che qui c’è un’orribile cappa di calore!

  8. Gent.ma Sig. Silvana,
    leggo sul blog Vino al vino, del comune amico F. Ziliani, che un’altra voce amica di
    nome Mario Crosta, fa apello ai lettori sul caso Rosso di Montalcino perchè non la
    si lasci sola, e siccome condivido dalla prima all’ultima parola il Suo pensiero sul
    Rosso di Montalcino, e non avendo interessi economici, non può che essere così eccomi qui a suffragio della causa di Mario Crosta. Il mio voto è Sangiovese 1oo%.

  9. No, invece bisogna anche saper ascoltare e far tesoro di che ne sa di più o chi sa cose diverse e poi non ci sono titoli specie se da commendatore o cavaliere non essendo costituzionalmente portato ad averne la pancia.
    Dico solo è un momento delicato per Montalcino, il suo vino e di conseguenza il suo futuro.
    Vedo la situazione del Chianti Classico ogni giorno e spero per voi non vogliate cascare nello stesso inferno punturando il sangiovese con il silicone dei soliti noti internazionali che fan tutti.
    Comunque ognuno è padrone del proprio destino basta poi non venga a lamentarsi.

  10. Caro Pagliantini, purtroppo è vero che – come tu osservi – ognuno è padrone del suo destino, ma qualche volta (e oggi mi pare una di queste volte) capita che qualcuno riesca a impadronirsi anche del destino degli altri, senza voler sentire ragioni, senza capire che alla fine fa un danno pure a sé stesso; perché di questi tempi (tu lo sai benissimo, tanti lo sanno altrettanto bene, molti cominciano finalmente a intuirlo) la rincorsa al ribasso non funziona. Inoltre abbiamo la fortuna di essere un paese pieno di risorse uniche, alcune anche divenute tali in un percorso straordinario; ma c’è sempre qualcuno pronto a “ottimizzare” … per sé.

  11. Torno con passione in questo affollatissimo post, e ricordo a Marco anche il Dolcetto fra le squisite eccellenze del Monferrato che citava …Qualche eroico produttore come il mio amico Rino, oltre rigorosamente in biologico, lo fa “naturale” ossia non lo filtra e non ci mette neanche i solfiti. Ne deriva un eccellente vino che sa di buono, di semplice, di succo d’uva. Anche nel Monferrato sempre più produttori capiscono che la sopravvivenza sul mercato non si garantisce al ribasso, magari coi Consorzi che “inciampano” sulle uve (e poi nessuno di dimette come da italica consuetudine) oppure svilendo la nobiltà di produzioni che fanno il nostro prestigio nel mondo! Quando il Brunello, il Barolo, l’Amarone dovessero essere replicabili in Cina grazie ai Consorzi che “sbragano” (scusate l’ineleganza del termine) di fieno in cascina non ne rimarrà davvero più! Possibile non lo si capisca e se ne debba addirittura discutere? Quando arriverà nel mondo del vino italiano, nei nostri potenti Consorzi, qualche buon esperto del marketing di nicchia capace di capire e agire secondo la logica del mercato globale? Preghiamo insieme amici e speriamo che gli Dei ci sian propizi ed abbiano ancora voglia di ascoltare le voci che salgono al cielo da questo tristo paese. Buona domenica a tutti.

    • Cara Silvia, grazie per il tuo pensiero professionale; tu che hai visto in giro per il mondo come le scelte sbagliate mandino a …patrasso anche i prodotti più collaudati, sai. Invece a volte si preferisce puntare sulle … scappatoie dalla verità delle cose. Tutto perché si ha paura di lavorare intorno alle innegabili difficoltà da affrontare quando è imperativo lavorare sempre meglio (e non è facile, ovviamente). Mi vengono in mente le concerie che sversavano nei fiumi i liquami e quando arrivavano i Carabinieri a contestare il reato si appellavano ai “posti di lavoro”!, invece di pensare (e operare) a mettere in regola gli impianti, creando ulteriori posti di lavoro. L’Italia è un paese senza speranza? Dipende da ognuno di noi, dalla capacità di ognuno di noi di guardarci in faccia senza mentire – prima di tutto a noi stessi – .
      NB: Mario (Crosta), non Marco
      NNB: il Dolcetto che mi avete fatto assaggiare è meraviglioso!

    • Silvia, a me non piacciono i vini perfetti. Ne ho assaggiati diversi a cui avrei dato 100/100 per la perfezione. Pochi, pero’, avevano l’anima, che hanno invece i vini a volte non proprio perfetti ma che emozionano subito per sapori ed aromi che la terra ha sempre, ma che gli uomini cancellano dai mosti (maledetti loro e le loro cianfrusaglie da laboratorio!). Ci crederesti che in cambio di un suo bottiglione di Dolcetto da 11,5%, a un amico sotto il Castello di Grinzane Cavour ho regalato una bottiglia di Barolo Riserva che avevo appena acquistato in quell’enoteca? Ecco, tanto per inquadrarti meglio i miei gusti. Verra’ un bel giorno che ci conosceremo….

          • Puoi gridarlo ai quattro venti! Barbaresco Riserva Speciale 1952 Enrico Serafino. Me l’aveva messa da parte mio nonno quando sono nato (nel 1952) e me l’aveva data mio padre (il nonno era morto) quando sono diventato maggiorenne (a 21 anni, com’era di legge allora). Ai miei figli non capitera’ una sola bottiglia (sono ben 12 a testa, gia’ chiuse nella cassettina di legno a 12 posti). Del loro anno di nascita avranno anche il Barbaresco, ma non solo. E non ci sono soltanto vini italiani. Spero che con i loro figli e nipoti mantengano la tradizione famigliare, ma ci saro’ sempre io a ricordarmene e a procurare le bottiglie al primo nipote che mi scodelleranno. E se non ci saro’… in cantina troveranno le loro cassette con la letterina d’accompagnamento e decideranno da soli se continuare o no. Spero di sì.

          • Comunque, prima c’era stata, a 17 anni, la cosiddetta “nave scuola”: Spanna dei Cinquecastelli 1947 Vallana. Sempre Re nebbiolo, comunque…

  12. Oggi leggo che le cose si complicano. Sul blog di Franco Ziliani e’ comparso un articolo che racconta di una telefonata tra i due omonimi amici in cui quello piu’ giovane (dopo i 40 l’eta’ si conta al contrario) dice che ha cambiato idea rispetto al 2008 e oggi si opporrebbe decisamente al cambio del disciplinare del Rosso. Mistero fitto. Decanter ha uno scritto (l’e-mail che ha pubblicato il 3 settembre) oppure no? E lo scritto e’ di Franco Biondi Santi davvero o di qualcun altro che ha usato il suo computer ed il suo indirizzo e-mail?

  13. Caro Mario, quello che FBS ha detto (e però anche scritto, subito dopo!) a FZ è la stessa cosa che ha detto a me, durante l’incontro della settimana scorsa. Ed è la stessa cosa che ha dichiarato a un ragguardevole produttore, alla fine della scorsa settimana.
    Che dire?!
    O qualcuno – ma ci vorrebbe troppo disprezzo per gli altri – ha di fatto commesso un reato (anzi una serie), o – com’è più probabile – quella lettera (la seconda) è stata pubblicata, con notevole leggerezza, “per sentito dire”.
    Mi pare però, da alcuni personalissimi segnali che ho captato, che qualcuno ci abbia marciato.
    Mi pare, però chissà cos’è successo.

    • Un personaggio noto al mondo come Biondi Santi non puo’ far passar liscia una dichiarazione attribuitagli pubblicamente da una delle riviste del vino piu’ note al mondo se questa non corrisponde al suo pensiero. Smentisce sulla stessa rivista e la cosa finisce lì. Altrimenti “verba volant et scripta manent”.

  14. Un commento fuori tempo – il mio – a un commento superato (il tuo) da FBS in persona. Vedrai che chiariranno. Anch’io ho un casino di difficoltà, quando si tratta di smanettare sulla rete…

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