E difficile trasferire a parole l’ansia, le paturnie, gli stranguglioni che girano intorno e dentro una vendemmia; lo affermo da profana, ma da molto vicino. Alle solite complicazioni organizzative, che – come spesso accade nel nostro paese – puniscono chi lavora e chi vuole lavorare, si aggiunge la grande incognita minacciosa del meteo, che ha già fatto danni e non promette niente di buono. Non resta che ‘sperare’ e lavorare. La campagna chiede coraggio e pazienza, qualità che abbondano tra gli agricoltori, soprattutto tra quelli che lavorano ‘sul proprio’, rischiando tutto per offrire un vino più genuino possibile, senza velleità, con naturalezza e semplicità; e con molta fatica, trovando il tempo e la voglia di un sorriso. A tutti questi uomini e donne dedico questo post con i colori scoperti in cantina. Con infinita gratitudine.
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Guarda come dondolo…
Guarda come dondolo e non fare brutti pensieri. Mi piace questo soffio di tramontanella che passa fra acino e acino e solleva un po’ le mie foglie. Guarda come dondolo, invece di continuare a scrutare il cielo, e lasciami dondolare piano, con il sole che disegna ombre sempre diverse e le foglie che si agitano lente. Quando cammini e mi sfiori posso sentire il fruscio dei tuoi pensieri; tu corri in avanti, mi vedi già diraspata con i sughi che scorrono e macchiano dappertutto…Calma! Ho diritto anch’io al mio autunno – non temere, maturerò bene – però fammi prendere tutto il sole che posso; lascia ogni cosa a suo tempo, fammi godere il fresco di queste serate (tu intanto infilati un golf) dopo il caldo breve (sempre più breve) del sole settembrino. Vuoi sentire il mio profumo? Abbi pazienza e non maledire il meteo. Io intanto ce la metto tutta, voglio lasciare un buon ricordo di questa mia stagione. Vorrei che tu ti ricordassi le mie forme, i chicchi, le nuvole che cambiano le ombre, l’odore della terra, e il vento… guarda come dondolo e pensami, un giorno, guardando nel bicchiere.