Nonnità

Non c’è niente che ti dia l’idea del tempo che è passato (da quando? Non so!) quanto avere nipoti. Io davvero non mi ci vedevo, soprattutto osservando chi mi circonda, più da vicino; inoltre ho un bel numero di amici – soli o in coppia – senza figli; alcuni un po’ tristemente, altri perfettamente in sé e in equilibrio.
Ma la “nonnità” che sia vissuta intensamente, magari a supporto di necessità di genitori che lavorano, o da nonna indipendente – con una sua esistenza più o meno interessante, attiva, intensa – mi pare sempre un po’ caricaturata, come se l’essere nonna, manco bisnonna come succede a qualcuno, fosse una condizione un po’ forzata.
Anche se trovo positivo il tempo che passa – essere per esempio fuori dalla rat race – e divertenti i capelli bianchi, che mi esimono da eccessive manifestazioni di attenzione verso gli altri (i vecchi sono sempre un po’ rincoglioniti, almeno secondo Renzi; le vecchie ancora di più!), la presenza delle mie due deliziose nipotine mi trova un po’ goffa, come se non avessi individuato ancora la ‘misura giusta’, indovinata la gestualità, calibrato i miei sentimenti e le mie emozioni.
Attribuisco queste ‘esitazioni sentimentali’ al tempo che stiamo vivendo. Infatti la rabbia che provo nei confronti delle ipocrisie istituzionalizzate, la pervicacia nella scelta delle soluzioni più miopi e lontane dai bisogni della gente, l’evidente arroganza degli ignoranti, mi manda l’adrenalina a mille e vorrei stare sugli ‘spalti’ a combattere, con le parole, con il ragionamento, con le suggestioni che a un vecchio vengono direttamente dall’avere già visto quel film.
Trovare la misura giusta per essere la nonna delle mie due nipotine e allo stesso tempo continuare a manifestare i miei pensieri (e le mie attività) è forse solo un fatto temporaneo, un aggiustamento a un abito bespoke che deve ‘cadere bene’.
Nel frattempo mi consolo leggendo nei gesti e nel comportamento delle mie due delizie prodromi di un’augurabile grande energia in corso di accumulazione.
Faranno bene e già mi ritrovo di più nell’immaginare un loro battagliero futuro (non dissimilmente dai loro coetanei: questi giovanissimi avranno filo da torcere); la vita è una battaglia da affrontare con coraggio, energia, passione e – possibilmente – talento. Pensando a questo immagino di trasmettere loro un po’ del mio corredo, quello che mi hanno lasciato i miei genitori e che imparo a apprezzare sempre di più. Forse questo dà un senso interessante alla mia nonnità.