“Mi sono smarrita, ciao, ma che giorno è?!” …
Scendo lungo una vigna che sta lasciando al vento tiepido manciate di foglie ancora bagnate dalle piogge di ieri e dall’umido della notte. I colori sono più netti di quanto io non ricordi, in questa stagione: le vigne sfolgorano e luccicano, oro e scintille d’acqua nel sole, contro il bosco di lecci, ancora più scuro per l’acqua e l’incapacità di luce.
Scendo di corsa – quasi – di fretta, di voglia di colazione e di tè caldo e pane abbrustolito e frutti di bosco secchi e noci. Il cibo, certo, ma davvero non stimolato dal freddo, in questa tiepida mattina di novembre.
Lei è lì, sola e smarrita e la coglie l’angolo estremo del mio occhio. Argan diceva che non vedi se non pensi e mi succede sempre, quando scendo per questa strada, di pensare alle ginestre che ti inondano del loro estremo profumo, da maggio a luglio. No, sempre magari no, ma stamane ci stavo proprio pensando.
Mi avvicino e la stringo tra due mani … annuso: è maggio di nuovo. Piccolo e solitario mese di maggio, in questo novembre di disorientamento.
Cronache dalla campagna
…le aree rurali ospitano un quarto della popolazione e rappresentano più dell’80% del territorio dell’Unione Europea; sono caratterizzate da un tessuto culturale, economico e sociale particolare, da un mosaico di attività, da grande varietà di paesaggi: foreste, terre coltivate, siti naturali, villaggi, piccole città, imprese…
Silvana, buonasera , non mi faccia preoccupare! Forse ignora che alcuni tipi di ginestra, soprattutto quelle odorose, sono letalmente velenose ?!? Conosco il loro profumo inebriante, quindi la capisco , ma comunque é meglio che non si lasci tentare… 🙂
La saluto.
La ginestraa? velenosaa? Io sapevo del caprifoglio – mortale -, della Datura – non da meno -, del misterioso (oddio non mi ricordo mai il nome), che di notte non bisogna addormentarglisi sotto, ah sì: l’oleandro!
Ma della ginestra conoscevo solo performances plantagenetiche … ora so e non mi verrà voglia di farmi una frittata con i suoi fiori, come si fa con il glicine o con l’acacia.
Comunque no; ero stata colta da pena, incontrando (vedi foto) questo racemino fiorito, profumatissimo e davvero un po’ smarrito!
(non sono nemmeno lotofaga!)
Buongiorno Silvana, mi scusi se rompo le uova ( della frittata 🙂 ) , ma sono molto informato sulla eventuale tossicità delle piante perché ne sono appassionato ( piante in generale )ma soprattutto a causa dei miei micioni, che ne vanno matti…
Detto questo, il glicine e l’acacia ( mimosa ?) sono abbastanza tossici( non letali ) da procurarle più di un mal di pancia !
La saluto,a presto .
No, acacia pseudo acacia = robinia. I fiori, lavati e asciugati, passati nella pastella e fritti. Glicine idem. Il glicine non l’ho provato, ma l’acacia sì. Niente mal di pancia. Inoltre i fiori di mimosa (quelli a pallini gialli, per intenderci) vengono canditi e mangiati (nelle confetterie si trovano).
addendum: sto diventando maleducata, non ho nemmeno scritto ‘grazie’ per le preziose informazioni. Grazie!, gentile Antonio Conti.
Se sembra normale che a novembre ci siano le ginestre fiorite.
In fondo all’oliveta di Vertine, il giallo avanza ogni giorno che sembra una parete di giubbottini della misericordia.