Sta diventando un tema importante, il digiuno, ed è una pratica sempre più diffusa, nelle sue molteplici varianti – in origine legate a pratiche religiose -. Ora, appena passato Yom Kippur, quando gli ebrei digiunano (anche dall’acqua) per venticinque ore, è stato pubblicato un articolo con una serie di testimonianze (tutti testimonial di donne) su come viene vissuto, oggi in occidente, questo ‘rito’ così (chi se lo sarebbe immaginato) diffuso.
E dai racconti emergono ovviamente le appartenenze religiose, anche di chi religioso non è, ma i due aspetti che mi hanno colpito sono l’idea di purificare la mente (più che il corpo) e il ‘bisogno’ di privarsi del cibo per poterne apprezzare fino in fondo l’importanza. Mi domando, ma la domanda questa volta rimarrà senza risposta, se questo apprezzamento riguarda il nutrirsi, o tocca anche il lato gastronomico (cioè un po’ più edonistico) o addirittura aspetti salutistici, che però – da quello che ho letto – sembrano davvero remoti.
So bene che da sempre il digiuno viene praticato in diverse forme (penso al Ramadan, di nuovo a Yom Kippur, ai digiuni buddisti, al dimenticato venerdì di magro o alle quaresime dei cattolici), ma dalle testimonianze odierne che ho appena letto, trapela il bisogno di ‘ripulirsi interiormente’ e di fare un gesto che avvicina con pudore alle tribolazioni da cui siamo circondati. Il digiuno è un buon calmante e induce alla spiritualità. Pensare di riprendere la vecchia abitudine di digiunare un giorno alla settimana mi sembra una cosa buona.
Salve Silvana, stamane ho potuto apprendere tramite un articolo di Ziliani che parla anche dei Suoi ” colori del Brunello” che Lei ha un blog tutto suo! Che bello! E mi piace pure il nome, perché deve sapere che sono per metá campagnolo e per metá cittadino!
Quest’articolo é interessante, tant’è che proverò a digiunare una volta ogni settimana, o no?Forse é meglio iniziare diluendo a una volta ogni due 🙂 !
Cmq mi parla di digiuno e mi mette quella bella foto lì? Con quel bel “mesale” così ?
La saluto e complimenti ancora per il blog.
Sì, ho un blog, che sto un po’ trascurando, dove raccolgo i pensieri che mi vengono dal mio abitare in campagna, mantenendo tuttavia quel che di città (tanto) ho in me. E quella foto l’ho scattata in un delizioso posticino, nel bel mezzo della campagna, a La Pieve, qui, in mezzo alle vigne di Banfi, di fronte a Camigliano (frazione di Montalcino). Luogo chic, ma handy, con Clara – la proprietaria – che cucina per passione e ha arredato e risistemato il luogo con cura e gusto.
E’ un privilegio poter razzolare in almeno quattro risto’ (alcuni più osteria, altri più chicchini) tra Sant’Angelo in Colle e Montalcino. Mi fermo qui perché mi accorgo di aver scritto come su tripadvisor …
Digiunare comunque fa bene alla testa, anche se le prime volte fa girare le scatole.