Saluto natalizio dal paese del paesaggio, al tramonto (tra mare e Monti)

Prima abbiamo avuto uno che ci ha dichiarato che con la cultura non si mangia; ora abbiamo (avuto, per il momento) uno molto ambizioso che ci fa andare tutto di traverso: le sue dichiarazioni si potrebbero riassumere così –andrò dove c’è il voto – (e se mi va male lì, son sempre in tempo per il Quirinale) .
Tra un equilibrismo e l’altro dei partiti che tendono a farsi votare schermendosi da questo professore-banchiere-tecnico, non si sa a che voto votarsi, ma noi facciamo partire i nostri pensieri da questo paesaggio, che non si mangia, ma che dà da mangiare (benissimo) e da bere anche meglio: buon paesaggio a tutti!  Guardarlo è gratis, emoziona e fa pure bene alla salute.

 

5 pensieri su “Saluto natalizio dal paese del paesaggio, al tramonto (tra mare e Monti)

  1. Grazie,Silvana…sono bellissime,queste foto…Mi danno un’emozione incredibile…e tanta serenità…Grazie e tanti Auguri x queste Feste,che siano serene per te e i tuoi cari,e la comunità dove vivi…(compresi gli animali…) un saluto

  2. Certo che abbiamo avuto, e stiamo (in qualunque soluzione possibile) per avere, alcuni dei governanti più surreali del mondo. Ma certo che questo è un paese di paradossi, in un mondo dove nessuno regala nulla siamo tra le dieci potenze economiche con soli sessanta milioni di abitanti e nessuna risorsa naturale (cervello escluso), e tutto questo nonostante i nostri politici ed il disastro del sistema paese. Mah. Non sarà mica che Bisanzio è un modello migliore del Reich con gli scarponi chiodati?

    • Stiamo vivendo in un elegante regime e ciò che sta per arrivare non sarà meglio. Mi sembra.
      Ma su Bisanzio meglio di qualsiasi Reich, non ho dubbio alcuno. Se non altro per i colori, per le fatture (no, non quelle che ci tocca pagare), per i pensieri, per i paesaggi (anche se non disdegno quelli nordici), per la fantasia, per l’ambiguità come arte e non come banca, per la capacità di dire “no” senza offendere, ma facendolo rimarcare, per i panneggi, per i nomi … in altre parole per la cultura. Di cui i professori scarseggiano, mentre abbondano in snobismi milanesi (di quando Milano è ancora un po’ provincialotta). Sia detto da una milanese (insospettabile, ancorché tardo-barricadera). Quei tecnici ignorano davvero l’anima e i pensieri di questo nostro strano paese, che meriterebbe di crescere (intellettualmente) grazie alla visione e ai pensieri di qualcuno che governi e non comandi qualcuno che ci desse una mano anziché stringercela intorno alla gola

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