Percorso Aromatico

Non me ne vorrete se mi rifaccio al grande  Gilles Clément, parlando del mio transito mattutino nel paesaggio della campagna intorno a Sant’Angelo (Montalcino). Anche se vado di fretta – come ti prescrive il medico (!) – non posso fare a meno di pensare alla sublime bellezza dei luoghi; e non posso che rammaricarmi pensando che il paesaggio è tutto ciò che ci resta, del nostro paese. Sì, le opere d’arte, i monumenti, le città, i palazzi; sì, lo so, ma di questo passo ce li sfileranno senza troppo chiasso, insieme alle opere d’ingegno divenute imprese e ai toponimi che mezzo mondo ci ruba per dare un tocco “italiano” ai prodotti taroccati (italian sounding)…. Insomma molta amarezza accompagna il bel risveglio nella campagna; amarezza appena attenuata dalle erbe che passando tocco e mi parlano con i loro intensi odori. All’andata, mi procuro una fogliolina d’alloro, dalla siepe intorno alla casa di Paola (che ora mi sgriderà) accanto a cui passo salendo verso la via leopoldina. Mi sbriciolo la foglia tra le dita e mi lascia una lieve oleosità sui polpastrelli e un intenso profumo che sa di gloria (e d’arrosto). Poi proseguo e incontro le vestigia di quelli che sono stati ciuffi di finocchiello: ora son smunti, ma l’aroma è intenso e mi faccio scivolare tra i denti qualche grano che mi inonda di ricordi d’infanzia (castagne bollite col finocchiello). Sulla via del ritorno struscio una mano su un rosmarino che saluto e mi riempie di energia. Chiudo il percorso con una fogliolina di nepitella che addirittura mi assorda. Chi potrebbe immaginare tanta energia in una così piccola erba. Gilles Clémant permettendo, questo è il mio “quarto paesaggio”, quello che parla al cuore e alla mente di quelli che hanno voglia di sentire. 

14 pensieri su “Percorso Aromatico

  1. Una visione poetica e perdente della realtà.
    Chi ha la sensibilità di provare e sentire queste piccole cose parte svantaggiato nella corsa ad ostacoli della vita perchè la realtà è come un film….. il sorpasso.

    “Ma chi è sta cicciona?”
    “Mia madre”
    “Perbacco, bella donna”.

      • Esperienze di vita personale mi portano a pensarlo.
        Amo le stesse identiche sensazioni che provi te quando fai due passi, ma queste idee di rispetto per il luogo mi hanno portato solo sciagure dovendo fare i conti con la vita normale e con gli squali che la frequentano che più della poesia, dell’amore per la natura o altre sottigliezze, questi squali sono propensi a far ciccia nel minor tempo possibile e senza anestesia.

        • Stiamo nuotando in un acquario pieno di squali. Ogni tanto qualcuno di questi mi mozzica una gamba o il fondo schiena… bisogna tenerne conto.
          Ciò non toglie che uno possa provare piaceri che appagano solo chi li sa provare…tutti corriamo rischi!

  2. …condivido con te,Silvana,…Ciò che racconti,le emozioni che provi “annusando” le aromatiche,e le altre pianticelle e non,della campagna, appaga l’anima,e non solo…E’ un “sentire ” per privilegiati,NON per PERDENTI!,che mi gratifica (e ci rende liberi,e coscienti del luogo )..e a cui non rinuncerò mai,anche se mi “sfiora” uno squalo…Basta “attrezzarsi” per la caccia “grossa”…Spesso sono molto prevedibili,nella loro gretta e sorda cupidigia…E ora,son venuti i tempi duri anche per loro! Un saluto

    • Non di soli squali è fatto il paesaggio: anche di volpi. Minute, graziose, accattivanti. Ti chiedono e ti mordono la mano con cui porgi loro il cibo; oppure scartano in là, attribuendo a te l’aggressività che nascondono agli altri.
      Poi ci sono gli avvoltoi; ma quello è tutto un altro capitolo. per farne esperienza bisogna fingersi morti.

      • …riesci ad avvicinare le volpi tanto da dargli il mangiare?…fantastico!…
        (Taluni “avvoltoi” ti girano intorno anche senza fingersi moribonda….)

          • …certo..forse le volpi “sentono” la tua bella energia…e che sei “furbacchiotta” come loro..Un saluto

  3. Sarò pure un epicureo (nel senso che godo pure di una crosta di pane) ma a me le passeggiate in campagna piacciono. E quando posso vado in moto e non in macchina, perché così sento gli odori della terra. Altro che sensazioni perdenti, questo è un lusso straordinario.

    • Sì, la campagna ha molto da dire a chi la sa ascoltare e sono d’accordo (altrimenti non avrei scritto quanto sopra) che goderne sia un lusso straordinario. Non sei il solo – tra la gente che vive in campagna – ad apprezzare e a trarne un vissuto positivo; tuttavia non tutti quelli che vivono in campagna conoscono (o apprezzano) il salto di qualità tra la vita ‘minerale’ (asfalto, cemento, pietre, ferro, vetro) e la vita sulla terra, in mezzo a creature vive e ‘vegete’. Sembra banale scriverne e invece è proprio attraverso queste consapevolezze che passa una parte importante del rilancio (urgente) della nostra agricoltura, dei suoi prodotti e dei suoi paesaggi. Ci sarà un rinascimento in questo senso?

      • …dicono sia già in atto…Stanno aumentando i giovani ,molti imprenditori ,che investono e credono nella campagna…ma con la conoscenza “nuova “,o meglio antica, di rispettare il territorio etc…

        • Bisogna che chi di dovere lo capisca e che la politica capisca anche che – questa volta – non deve essere un ulteriore modo per succhiare dal lavoro di chi lavora…. Non so se è chiaro, ma dovrebbe essere chiarissimo!

          • …Mi sembra di averlo sentito Domenica scorsa in tv,…Ho visto in parte il servizio,che era un’indagine sul mondo del lavoro giovanile… i “nuovi” (giovani) agricoltori sono laureati e molto informati concretamente su come operare nel territorio,dinamici, aggiornati.e attenti al fare un’agricoltura sostenibile……e sembra una tendenza in ascesa,rispetto a qualche anno fa…Farebbe ben sperare…

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