Perché pago le tasse.

Me lo domando troppo spesso, quando sento le manfrine – spesso idiote – della politica. Me lo chiedo ogni volta che Monti non taglia ciò che mi immaginavo fosse stato messo lì a tagliare. Mi viene in mente ogni volta che realizzo che ho fatto la sciocchezza di lavorare – nonostante la tarda età, l’indipendenza economica e (così dicono benevolmente gli amici) i talenti di cui mamma e papà m’hanno dotata, in grado di allietarmi l’esistenza dandomi pure  l’impressione di fare cose -.

Per una volta mi son risposta “ecco perché hai finora pagato le tasse” e vivendo pure in campagna, in un luogo che somiglia piuttosto a un esilio (seppur bellissimo) fuori mano, la risposta è stata doppiamente (seppure a livello mentale) entusiasta.

Inoltre ho doppiamente odiato tutti quelli che evadono, con l’esclusione di coloro che sono costretti a farlo, altrimenti non mangerebbero. Sì, perché diciamocelo francamente, le tasse sono sacrosante, tuttavia, per una serie di distorsioni pianificate scientemente a tavolino dagli inqualificabili gestori del nostro destino, esse sono regolate in modo tale per cui i ‘piccoli’ soccombono, i Goliath (troppo avidi e ferocemente ignoranti) godono di servizi gratuiti perché paiono nullatenenti, e i grandi evasori (però solo quelli grandi) se la passano allegramente.

Ci sono infatti due categorie cui non spetterebbe l’accesso a servizi (scuola, sanità) gratuiti, una è quella dei grandi evasori – per intenderci gli “scudati” a zero penalità, per esempio – e quella dei grandi proprietari di patrimoni che sono sotto gli occhi di tutti, verso cui l’occhio delle amministrazioni competenti è spesso incredibilmente benevolo (ungeranno?, mi chiedo ogni tanto).

E dopo aver espresso lo sdegno verso i parassiti che assediano il nostro paese, ecco la “menzione d’Onore” all’ospedale che sarebbe riuscito certamente a salvarmi la vita – nonostante la lontananza, la strada impervia, il traffico e la mia stupidità (di cui parlerò solo in privato) – se i sintomi che facevano presumere il pericolo si fossero concretizzati in qualcosa di più drammatico ancora.

Se ci fosse un Tripadvisor degli ospedali, vi raccomanderei Le Scotte di Siena e il suo pronto soccorso che è davvero pronto e davvero soccorre, i medici competenti, gli infermieri bravi ed efficienti, ma anche gentili, il senso dell’urgenza e della carità umana. Scusate se è poco, e di ciò offro uno spicchio “rubato” con la mia camera dalla mia camera dove sono rimasta in osservazione, per essere osservata in modo puntuale, rigoroso e … salvavita. Le Scotte: perché talvolta pagare le tasse ti salva la vita.

7 pensieri su “Perché pago le tasse.

  1. …e non ho inserito nei link l’Ospedale Le Scotte, appunto, ma sono certa che qualche fiancheggiatore del blog vorrà cortesemente rimediare alla mia ignoranza tecnologica.

  2. Ben tornata fra noi,allora Silvana!…E bene che finalmente tutto abbia funzionato come doveva…Speriamo duri…Buona “ripresa” ….

    • Sulla durata dei servizi anche noi cittadini abbiamo responsabilità. Sarà una discussione da aprire (magari al Pagliantini gli vien voglia)…

      • Si,indubbiamente. Ma spero duri anche la passione e il senso del dovere che anima chi cura i pazienti,come dottori ma anche infermieri e inservienti,che spesso,troppo spesso sono costretti a lavorare in situazioni non proprio agevoli e a compensare da soli all’inefficienza della struttura ospedaliera,per scongiurare conseguenze per i pazienti. Che abbiano sempre la “forza”di non gettar via la “spugna”…ma di lottare per migliorare le cose.

        • Quella è gente di altissima professionalità, che conosce ed esercita con criteri relativamente ai quali la ‘passione’ è “solo” un valere aggiunto. Il loro valore sta nella grande qualificazione. Questo è grande, perché potrebbero lavorare in ogni condizione di spirito, per esempio con un’utenza ingrata o inconsapevole del servizio di cui fruisce.

          • Si,Silvana.Ma non pensi occorra passione per quel lavoro,per esercitare a quei livelli, con utenza giust’appunto ingrata?..Io ,comunque avevo in mente gli infermieri,avendo amici nel settore ospedaliero,e sapendo quanto faticano per lavorare in condizioni non molto ottimali…un saluto

  3. Io senza le Scotte di Siena e la professionalità del dottor Oliveri ci sarebbero state buone probabilità di finire in una carrozzina quindi sono felice di essere stato curato a Siena e non in America dove, se non hai una fisarmonica di bigliettoni hai un posto in prima fila al cimitero in fascia ti puoi permettere…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *