Italia in Fumo

Se una sera d’estate un architetto, o un avvocato, o un commercialista, o un medico – uno che è reduce da anni di studi, culminati in una laurea – va a cena in un bel ristorante, dopo aver ammirato il suggestivo paesaggio toscano, in uno dei luoghi più famosi per i costosi vini e la cucina schietta e nostrale – un luogo conosciuto e ri-conosciuto di là d’oceano e nell’universo mondo per la cultura e le bellezze naturali – e si gode la serata con altri architetti o avvocati o commercialisti e/o medici, tutti professionisti competenti e rispettati, tutti accompagnati dalle loro signore – signorili, eleganti, abbronzate, profumate con discrezione e con sciarpe di voile ton sur ton -, tutti in grande familiarità col batista di lino e il tasmanian.

Se una sera d’estate questi signori vanno a cena e, chiacchierando amabilmente dei loro fatti e di varia mondanità nel dopo cena, sublimano la serata in fumo di sigaretta, come mai gli è venuta l’amnesia del posacenere? Si vede che il fumo nuoce gravemente. Alla buona educazione. 

 

3 pensieri su “Italia in Fumo

  1. …l’hai detto,Silvana…Questi “signori” danarosi non hanno rispetto ed educazione. Spesso sono anche arroganti,nella loro “gentilezza” finta…Mi torna sempre in mente la mia mamma, che aveva fatto solo la 5ta elementare,ma era davvero una “signora”nei modi e nell’educazione. E anche mia nonna,…di umili origini ma dignitosissima.In libr.dove lavoro,entra tanta gente…che non saluta (poco male,dirai..) ma che nemmeno risponde al nostro saluto di benvenuto…Gente poco avvezza a “relazionarsi”, incalzante nei modi e poco paziente…Anche all’esterno della libr.tante cicche per terra….Un saluto

    • Togli pure l’aggettivo “danarosi” (ma lascia le virgolette alla parola signori). Non è una colpa, né una discriminante, avere denaro. Può essere un merito, e mi impressiona un po’ che possa essere vissuto come una colpa, ma penso che sia un segno dei tempi che corrono (un segno non bello).
      Questi sono dei maleducati a prescindere da quanto hanno in tasca. Ed è proprio da queste (apparenti) banalità che si capisce quanto siamo distratti (è un eufemismo) dalla consapevolezza ‘ecologica’.
      Chi è ‘ricco’ inoltre avrebbe alcune responsabilità, nei confronti di se stesso e degli altri. La prima è quella di ‘comunicarsi’ e di apparire in modo impeccabile, soprattutto di questi tempi in cui avere una certa disponibilità economica può disturbare le (troppe) persone che fanno fatica a far quadrare bilanci che si assottigliano sempre di più.

  2. Non penso che avere denaro sia una colpa,Silvana. Si usa dire “signori danarosi ” intendendo gente che ha possibilità di spendere per la propria educazione,agi nel vivere…etc.ma che resta “piccola”,mediocre dentro,schiava nell’esercitare il potere del denaro con gli altri…Gente che si “autorizza” a fare il proprio comodo quando gli pare,che se ne frega di non sporcare con la sigaretta,che ostenta il proprio essere “arrivati”socialmente….Gente che ha tanti vantaggi nella vita ma resta arrogante e,appunto,maleducata. E come dici te,dovrebbe invece avere una coscienza illuminata anche per gli altri…Giustifico più i malo modi di un poveraccio che lotta per stare a “galla”…La mia migliore amica è ricchissima.Non me ne sono accorta che dopo anni (quando si offerse di aiutarmi in un momento difficile per me) ,tanto è sempre stata educata e cosciente nel non ostentarlo,nemmeno al suo compagno di vita,di modeste origini.Nè a me è mai importato.Lei è sempre stata “responsabile” ,come intendi tu.E anche per questo la stimo.Un saluto

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