Il Buon Governo della Lingua

Poteva essere il luogo ideale, uno dei luoghi ideali per farci una sosta. Le pareti esterne tinteggiate di rosa, il portico ombreggiato e profumato dagli alti pini circostanti, i tavolini di plasticaccia senza pretese che ti fanno intendere cose semplici, gente senza pretese; tutto faceva pensare a un luogo vero, come quelli che ancora immagini per un relax, dopo una giornata al mare…

E’ sabato, c’è poca gente, per essere in luglio; tanto meglio per quelli che sono qui, senza pensarci su troppo. Lo spread impazza, forse l’unico giornale non ansiogeno sarebbe La Gazzetta dello Sport, ma insomma, siamo in Italia – pur sempre un grande paese, pieno di risorse, come ci sottolinea la stampa quotidiana – abbiamo paesaggi (ancora) bellissimi, un sacco di storia antica testimoniata da piazze, chiese, palazzi, archeologia, quadrerie sconfinate, affreschi commoventi, ruderi suggestivi. Abbiamo storie più ruspanti e caserecce che hanno generato prodotti e prodottini; vini maestosi, pane croccante, formaggi che battono la Francia, zuppe da sogno, verdure profumate, frutti succulenti, pesci in tutte le salse, dolci per tutte le infanzie. Un paese da fiaba, con una lingua, inoltre, che tutti ci invidiano, che molti studiano; lingua considerata la più musicale, la più amabile, la più ambita …

Siamo riusciti a far fuori quasi tutto – paesaggi, siti archeologici, luoghi che riuscivano a raccontare secoli di storia solo a guardarli – ora smantelliamo anche la nostra lingua, attraverso il rassicurante politichese.

Per la cronaca: il caffè era buono, il prezzo giusto, lo scontrino in regola. Il panino invece era stato “effettuato” con un ciaccino che grondava olio stantio e racchiudeva formaggio fuso che sapeva di plastica ( avevo chiesto pecorino). Un panino osceno, ma effettuato, burocraticamente.

Per dimostrare che non solo siamo sempre più ignoranti, ma ci vogliamo pure male.

 

8 pensieri su “Il Buon Governo della Lingua

  1. ….”effettuare”un panino,è già sospetto sul risultato….Ci “si” rimane male….Si deve sempre stare all’erta!…sul più bello ,c’è lo “scivolone” che ti lascia poi,la bocca amara…Ti “fregano”anche sul panino!…è inaudito! Quando andavo al mare,mi fermavo in una bottega,che era anche ristorante,gestita da tre fratelli cosi’ rustici e schivi da risultare quasi maleducati…ma che facevano dei panini STREPITOSI!!!!..C’era sempre la fila….A malapena ti salutavano…ti servivano in silenzio , ma con uno sguardo che fulminava chi era chiassoso o “distrattamente” svicolava dalla fila alla cassa…Avevano anche a noia chi entrava nella bottega in tenuta eccessivamente “marina”,esibendo nudità non gradite alla vista…Col tempo ho capito che erano veri, gente che lavorava duro tutto l’anno,che non gradivano la maleducazione e la confusione “caciarona” dei villeggianti,che talvolta fregavano anche i giornali,nella mischia generale…Da due anni non sono più stata in quel posto…Spero tanto non sia cambiato troppo…visto i tempi…un saluto

    • Cara Elisabetta, han fatto più genti come i suddetti fratelli che tutte le cosiddette campagne pubblicitarie “voglio vivere così”, per questa terra. Lo so anche da immigrata, che, prima di venirci a stare, ne era irrimediabilmente attratta – ed erano proprio la semplicità e la schietta ‘durezza’, ciò che affascinava nella gente – tanto attratta da spenderci quasi tutti i soldi che guadagnavo. E che tutt’ora – nonostante alcuni infelici incontri – ritengo ottimamente spesi!

      • Ben tornata fra noi, Silvana…Ti dici sempre “immigrata”…ma sei piu’ ” toscana” te, che sei venuta dal Nord,attenta come sei alla terra che ti ha “ospitato”,che tanta gente nata qua,che non apprezza nulla di cio’ che ha intorno,e non ha rispetto di nessuno…un saluto

        • Grande complimento – grazie Elisabetta – e parecchio impegnativo (conoscendo le sensibilità toscane). Probabilmente un apprezzamento ‘immeritato’, perché mi resta un occhio longobardo: tuttavia anche voi, oh Toschi!, avete ascendenze nordiche, lo testimonia la miriade di toponimi longobardi disseminati in questa terra. Una fra i tanti mi viene a mente: Paganico!

          • …meritato,meritato,Silvana…e ben venga “l’occhio longobardo”,che non devi proprio tradire,…e che contribuisce a renderti come sei,e a “volare”alto sulle cose….Come dici,anche noi toscani siam “misti” per le tante genti che hanno attraversato i nostri territori…E io ,per prima,son piuttosto atipica…e non sembro certo di questi posti…e mi sento un po’ straniera a casa mia….un saluto

  2. Mia cara hai ragione, abbiamo tutto. Di ciò che io o te possiamo desiderare. Ma guardo il telegiornale e vedo un poster di Warhol (pur con tutto il rispetto) tirato in enne copie e riproducibile all’infinito che si vende a venti volte il prezzo di un primitivo senese. E micro appartamenti in cima a un grattacielo cinese che pare uscito da un manga a prezzi che ci compreresti un paesino in Chianti. Si, siamo circondati dal paradiso, ma certe volte mi sveglio di notte con l’incubo che per la gente di domani sia mondezza.

    • ..Non sarà mai “mondezza”,per chi ragiona col “cuore”…Certo è va protetto come fosse una bella donna,x scongiurare scempi e scelleratezze mascalzone…Non so se son tempi per dormir tranquilli,Signor Cinelli…Restar vigili , o con un’occhio aperto,forse conviene…un saluto

    • E’ un incubo attuale e molto ricorrente, caro Stefano. E affonda le sue radici in fatti molto concreti, stupidamente ricorrenti, negativi per tutto ciò che riguarda i nostri valori.
      Si può citare il tremontiano “con la cultura non si mangia” (et similia), ma se a destra (?) son state dette scicchezze, altrove non si trovano genialate. Perché il pur ottimo (sotto molti aspetti) governo toscano della cultura non sa che farsene – mi pare – altrimenti questa (ancora) meravigliosa regione non avrebbe avuto le flessioni di ‘fatturato’, o comunque di rinomanza e attenzione , che ha subito e sta subendo (così parlarono i numeri).
      Siamo (non che io mi gabelli per toscana, tuttavia vivo qui) incapaci di vedere quali sono i valori imperituri, e andiamo dietro solo a quello che è il fatturato (fondamentale!!!) immediato, senza capire che le scelte devono mirare al futuro e non al saldo attivo dell’anno!

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