Memento

Abbiamo passato il picco dell’inverno e siamo ancora vivi. Ma siamo sei di meno. Tanti sono stai i funerali che hanno (quasi) annientato gli abitanti dell’antico paese
Mentre i più vecchi e i più malandati morivano, quelli messi un po’ meglio spalavano e spalavano. Siamo stati sommersi dalla neve e se al primo momento ci ha colto un entusiasmo infantile – abbiamo fatto foto, i più giovani han costruito slitte, vino e cibi ci dato conforto – per un po’ di giorni abbiamo camminato a stento, tanto spesso e onnipresente era il ghiaccio.
Ma ora le giornate si sono allungate (“da l’Epifania a Carnival al pass d’un caval”, dice il proverbio) e anche quando tornerà il freddo più intenso – come usa fare verso marzo, o addirittura ad aprile, si patirà di meno, perché le ore di luce attenueranno gli ultimi rigori invernali.
Che si vada verso la primavera me l’hanno detto anche i due picchi muraioli che giocano a noasconderello con me, ogni mattino che esco di casa, affacciandosi da una grondaia di fronte e fingendo di spaventarsi.
Che si sia ancora in inverno me lo rivela il paese, quando lo guardo da un poggio di fronte.
E la sua sagoma familiare quest’anno rivela anche un limite – ben percettibile – tra un bel paesaggio toscano e una delle tante visioni rurali della nostra Italia assediata dalla febbre cementizia. Quello che era un luogo intatto – e come tale un capitale inestimabile da offrire allo sguardo affettuoso di visitatori colti e assetati di bellezza – incomincia a denunciare i ripetuti ingenui assalti (solo qualche volta anche un po’ arroganti) di uomini che son vissuti nel bello senza averne contezza e che quando cominceranno a capire che cosa si rischia di perdere, gli sarà appena sfuggito di mano.

3 pensieri su “Memento

  1. «Solo dopo che l’ultimo albero sarà stato abbattuto…
    Solo dopo che l’ultimo fiume sarà stato inquinato…
    Solo dopo che l’ultimo pesce sarà stato pescato…
    Solo allora scoprirai che i soldi non si possono mangiare.»

    Antico detto degli Indiani Cree (nativi americani).

Rispondi a silvia imperiale Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *