Sant’Angelo in Colle, 23 novembre 2011, 9:30 am. Un dio benevolo ha inventato la toscanità, ne ha fatto un mosaico e ha sistemato le tessere più succulente tra Montalcino e la terra maremmana. Gianfranco ha apparecchiato, poi Pino l’elettricista, Mario il ciclista, Jolie la californiana, Ferruccio Ricci, le gemelle di Fonterenza e Marcello di Collemattoni (il Brunello è proprio il suo) si sono seduti.
…peccato non esserci, mi sarebbe piaciuto…se mi volete mi piacerebbe tornare a Fonte Renza, madeleneitte de mi corazon, in un dì autunnale…
la porta è aperta, ovviamente!
E quella di ieri mattina è stata proprio un’improvvisata (per me), organizzata da Gianfranco – il patron de “Il Leccio” e da suo figlio Luca (cuoco sopraffino, in cammino verso futuri radiosi, se mi dà retta e sgattaiola qua e là).
Una cosa impensabile per noi milanocentrici: alle neve e mezza del mattino, ai tavoli in piazza, fichi (appena colti), prosciutto crudo, scaglie di grana (l’unico prodotto non locale) pere, pane e … una magnum di Brunello di Montalcino del Bucci Marcello, brandita come una coppa premio di chissà che gara. Non conosco la motivazione di cotanto bengodi, né mi faccio domande: forse era un modo di farsi coraggio di fronte agli scenari cupi (che fan di tutto per esserlo). Certo è stato un gran bel vedere.
per dirla con D’Annunzio: “ah, perché non son io co’ miei pastori?”
come mi sarebbe tanto piaciuto esserci anch’io!!!!
Ti si fa posto, caro Zilly, ora che hai l’età giusta (ma non l’age de raison!!)*
* il circonflesso non so come infilarlo; dovrebbero cominciare a pensare a una tastiera un po’ più cosmopolita …
PS: intuisco che questa abitudine di ‘merenda sinoira’ nade in tuscany prenderà piede …