Stato Opaco

Chiama l’Istat a casa e la donna gentile (ma pur sempre burocratica) al telefono cerca di capire che animale sono, con una serie di domande standardizzate. È comprensiva,tuttavia adatta le mie risposte alle caselline schematizzate del programma che deve aver davanti a sé, mentre mi parla. Alla domanda che mi fa – dopo aver saputo che lavoro ancora e intuito che il mio lavoro non corrisponde al suo schema – “quante persone impiega?” rispondo che faccio da sola, come sempre più accade e come consiglio tutti di fare; mi allargo in una spiegazione, perché capisco che la mia risposta secca l’ha toccata personalmente (a fine telefonata apprendo che è precaria, avendo perso il lavoro a cinquantacinque anni) e aggiungo che “questo Stato non incoraggia ad assumere: è opaco”.

L’aggettivo che ho usato per qualificare lo Stato la incuriosisce e alla fine della telefonata mi domando anch’io come mi sia venuto in mente. Ma come definire altrimenti uno Stato (con la maiuscola immeritata) che evita di tassare chi esporta illegalmente capitali forse guadagnati in modo illecito; che incoraggia il doppio lavoro di quelli che l’amministrano, concedendo doppi incarichi e consentendo di continuare ad esercitare una professione privata mentre si gestisce la cosa pubblica; che tortura chi cerca di essere in regola, vessandolo con impegni e adempimenti stupidi; che viene meno agli accordi contrattuali, ma solo con i deboli che non possono divincolarsi, mentre con i potenti ha un occhio di riguardo; che ha osato infarcire i luoghi del governo con persone in attesa di giudizio, con ministri che dichiarano di “pulirsi il culo con il Tricolore” (relata refero), con persone di dubbia moralità e con ceffi che usano un lessico lontano anni luce dalla lingua di Dante; che ha dimenticato il proprio paesaggio, le opere d’arte e gli artisti, la dignità delle persone che hanno lavorato per tutta la vita, una scuola che aiuti i giovani ad affrontare il futuro, le donne (se non come prostitute e comunque in subordine al potere); che se ne frega di chi non ha pensione e tenta di rubarla a chi ce l’ha; che smantella tutto ciò che può dare sicurezza; che aumenta le tasse a chi le paga e promette di non farle pagare a chi evade; come si può non definire “opaco” uno Stato così equivoco?

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